“Enaiat, l’incredibile storia”, a Roma l’incontro di presentazione del film
Dalla carta al cinema, passando per il teatro. Il film Enaiat, l’incredibile storia, scritto e diretto da Patrizia Schiavo, e liberamente tratto dal libro di Fabio GedaNel mare ci sono i coccodrilli, racconta la storia vera del piccolo Enaiatollah Akbari e del suo viaggio durato otto anni dall’Afghanistan all’Italia.
Realizzato in collaborazione con Regione Lazio e con il patrocinio di Amnesty International, il film si configura come un originale esperimento di fusione fra teatro e cinema pensato in pieno lockdown e curato nella sua veste cinematografica da Persico Film.
Enaiat, l’incredibile storia sarà presentato al pubblico a Roma in due diversi appuntamenti: martedì 6 luglio alle 18:00 a Teatrocittà con l’incontro aperto con l’autore Fabio Geda, Enaiatollah Akbari, l’attrice-regista Patrizia Schiavo e l’attore Antonio De Stefano; mercoledì 7 luglio alle 10:30 con la proiezione del film in compagnia di Fabio Geda, Enaiatollah Akbari, CNT Compagnia Nuovo Teatro e Persico Film;
Quella di Enaiat, raccontata di persona allo stesso Geda, è un’odissea durata circa otto anni, dall’Afghanistan, attraverso Pakistan, Iran, Turchia, Grecia e infine Italia. La storia di un ragazzino afghano che, per essere salvato, viene “abbandonato” dalla madre a soli dieci anni con tre regole di vita: non fare uso di droghe, di armi e non rubare. E così farà Enaiat, in un viaggio fatto di dolore e violenza, fatica e paura, ma soprattutto di speranza in un futuro dove trovare un giorno “un luogo da chiamare casa”.
Un racconto straordinario, esemplare, dal grande potere di trasformazione personale e collettiva. “Con questa storia ho deciso di tentare una trasposizione cinematografica – racconta la regista e drammaturga Patrizia Schiavo – di avvicinarmi al linguaggio filmico, innanzitutto per lasciare un segno del tempo che stiamo vivendo e della nostra resistenza nel nostro teatro chiuso da un anno; la pandemia ci ha costretto ad allontanarci dal nostro pubblico e noi abbiamo cercato una nuova vicinanza.”