Credo in un solo padre, un film ancestrale contro la violenza sulle donne
Testimonianza della vitalità del cinema italiano al tempo del Covid e ultimo film girato da Flavio Bucci (scomparso il 18 febbraio del 2020), “Credo in un solo Padre” è la sofferta preghiera che una donna recita per scongiurare l’ennesima violenza del suo carnefice. È un grido di dolore, come quello di tutte le donne e le persone vittime di violenza presenti in un film che esplora il issuto di una realtà segnata dalla sorda brutalità e dagli orrori del sistema patriarcale.
Il film è prodotto da Around Culture srl, produttore esecutivo Stefano Misiani, con Massimo Bonetti, Anna Marcello, Giordano Petri, Flavio Bucci,Francesco Baccini (che ha realizzato anche la colonna sonora), Claudio Madia, Donatella Pompadour, Anna Rita Del Piano, Lucia Bendia, Roberto Ciufoli, Jonis Bascir, Luce Cardinale, Cloris Brosca, Marc Fiorini, Chiara Primavesi, Francesca Silvia Bertocchi, Maddalena Ischiale, Danilo Brugia.
Testimonianza della vitalità del cinema italiano altempo del Covid e ultimo film girato da Flavio Bucci (scomparso il 18 febbraio del 2020), Credo in un solo Padre, è la sofferta preghiera che una donna recita per scongiurare l’ennesima violenza del suo carnefice. È un grido di dolore, come quello di tutte le donne e le persone vittime di violenza presenti in un film che esplora il issuto di una realtà segnata dalla sorda brutalità e dagli orrori del sistema patriarcale.
In una località tra Campania e Basilicata, la vita di una famiglia è punteggiata esconvolta da crudi rituali di violenza domestica quotidiana. Giuseppe (MassimoB
Una storia ancestrale, antropologica, un film che illumina anche la nostracontemporaneità e che vuole essere denuncia.
“Credo in un solo Padre racconta del nostro passato, ma anche della nostra storia più recente, perché violenze come quelle presenti nel film, non debbano avvenire mai più. Il nostro film ha già un valore sociale e molte sono le scommesse vinte, come quella di aver assunto sul set persone vittime di abusi e violenze. Parlare, mostrare i fatti, è l’arma più forte per raccontare a tutti la verità su qualcosa che, in epoca moderna, appare ancora un tabù del passato. Per questo, abbiamo deciso di metterci al lavoro e realizzare un’opera cinematografica originale dal grande appeal internazionale, grazie ad una squadra che coinvolge il territorio, scuole, associazioni, cittadini, imprenditori ed istituzioni sensibili all’argomento. Il cinema farà emergere una storia taciuta, la proietterà sul grande schermo e, come un macigno, il messaggio finale lavorerà sulle coscienze di chi, da troppi anni, è sordo alle richieste di aiuto”
8 marzo, credo in un solo padre, donne, film, luca guardabascio