Gianluca Secco al Disability Pride: la mia canzone per tutti i diversi
Venerdì 2 ottobre alle 21:00 su Rai Play andrà in onda il Disabilty Pride 2020, un’iniziativa Rai Per il Sociale e Rai Pubblica Utilità da un’idea e in collaborazione con il Disability Pride Network. Tra i vari ospiti in programma anche Gianluca Secco, accompagnato al pianoforte da Antonio Arcieri. Il cantautore presterà la sua incredibile voce anche alla causa del Corviale Urban Lab, il festival multidisciplinare che porta arte e cultura al Serpentone.
Gianluca Secco è attivo come autore e interprete delle proprie canzoni fin dagli anni ’90. Un interprete a tutto tondo che usa la sua voce inconfondibile anche per reading poetici e testi teatrali. Del 2013 è “Voce”, il suo primo spettacolo solista, del 2015 il disco e libro “Immobile”, edito da Beta Produzioni / MArteLabel, candidato prima nella sezione “Miglior Opera Prima” al Premio Tenco 2015 e ospite nel 2016 al Premio Tenco dove ha ricevuto la targa Tenco-NuovoImaie per la miglior interpretazione
L’intervista
Quanto sono importanti iniziative di questo tipo per sensibilizzare sulla tematica della disabilità, e cosa significa per te prenderne parte?
Iniziative come il Disability Pride sono molto importanti perché non si parla mai abbastanza di tematiche relative all’handicap. Prenderne parte, per me, è partecipare attivamente e sostenere chi combatte ogni giorno contro le barriere architettoniche e culturali.
In che modo la tua disabilità ha influenzato sulla tua arte?
Il mio handicap ha sicuramente influenzato la mia vita, dandomi la possibilità di vedere le cose da punti di vista che senza handicap sarebbe impossibile scoprire. Nella mia Arte raccolgo questi punti di vista e ne faccio voce, immagine e musica.
Che canzone porti? Perché hai scelto proprio questo brano?
Porterò “Il Volo”. Brano che, senza filtri, richiama l’interiorità e le percezioni intime spesso vissute dai Diversi, dai freaks, dagli ultimi.
Il focus di questa iniziativa è anche sulla parola Pride, orgoglio, cosa significa questa parola per te?
Il Pride, l’orgoglio dell’handicap è mordere la Vita. Volerla consumare. È il rifiuto verso ogni forma di pietismo. È la voglia di sconfiggere ogni pregiudizio. È la forza di superare la vergogna che, troppo spesso, accompagna il portatore di handicap.
In questi giorni sarai anche a Corviale per il Corviale Urban Lab. Un po’ come per il disability pride, si tratta di porre l’attenzione su questioni di disagio, spesso molto gravi. Quale può essere il ruolo degli artisti per la rivalutazione delle periferie e per la sensibilizzazione sulle tematiche sociali?
Sì, infatti, sabato 3 ottobre sarò al Corviale Urban Lab. Mi chiedi il ruolo dell’Artista. Ebbene, l’Artista ha il dovere di portare bellezza in luoghi dove ce n’è troppo poca. L’Artista ha l’onere di dar voce a chi ne ha troppo poca. L’Artista deve denunciare il disagio, prendere posizione, metterci la faccia. Meno canzoni d’amore, più canzoni impegnate.