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MANEGGIARE CON CURA #4 – Le edizioni

maneggiare discoLe edizioni non si mangiano. Ma con le edizioni ci si mangia?

Facciamo chiarezza sulla natura misteriosa di questi strani beni immateriali, chiamati “edizioni”. Nonostante il management musicale sia comunemente intesto come un rapporto tra manager e artista (in quanto persona fisica), un bravo manager non può trascurare la promozione e la valorizzazione, anche economica, della musica.

Ma come è possibile che un brano produca reddito? A questo, appunto, pensa l’editore. Cedere le edizioni di uno o più brani ad una casa editrice musicale vuol dire condividere con essa una parte dei ricavi che gli stessi brani possono generare. Un bravo editore riesce a far fruttare il proprio catalogo, sommando il proprio lavoro di ricerca e marketing, in tutti i possibili canali di vendita, alla scelta accurata dei brani che lo compongono.  In un momento di contrazione del mercato come quello attuale, le edizioni rappresentano uno strumento ambiguo e talvolta controverso. Ad esempio, è molto facile, per un artista, stipulare un contratto editoriale con una delle tante etichette sparse nello stivale, ma queste quanto riescono ad essere determinanti nella monetizzazione dei brani? Succede, al contrario, che un editore poco virtuoso oggi sia portato ad accumulare brani nel proprio catalogo, sperando che qualcuno frutti da sé -leggi per merito di altri-, senza dare un vero apporto al processo di divulgazione della musica. Nel frattempo, chi controlla grandi network, radiofonici e non, in grado di dare molta popolarità a una canzone, ha pensato bene di diventare anche editore, scegliendo con cura i brani da inserire nel palinsesto ad alta rotazione: i propri.

 

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