Sulla strada di casa, regia di E. Corapi
Per salvare la sua azienda ereditata dal padre, Alberto (Vinicio Marchioni), un piccolo imprenditore ligure in difficoltà, inizia a fare il corriere per un’importante organizzazione criminale. Lo scopo è quello di arrotondare e garantire un futuro a sua moglie Laura (Donatella Finocchiaro) e ai suoi due bambini.
Proprio alla moglie, che lo ama e ha sempre apprezzato la sua onestà, l’uomo tiene nascosti i motivi che sempre più spesso lo portano lontano da casa, fino al giorno in cui un altro gruppo di malviventi, interessati al nuovo “carico” che Alberto sta per trasportare lo costringono a scontrarsi contro la realtà.
Sulla strada di casa nasce da un articolo di giornale dal quale il regista, Emiliano Corapi, ha preso spunto per la scrittura del copione: “Ciò che mi suggestionava dello spunto che mi ha portato poi al copione, era la possibilità di farne un film di tensione che non fosse puramente di genere, ma che avesse anche una natura drammatica in grado di approfondire quello che da subito mi è apparso come il tema centrale, il bisogno di mantenere integro il proprio bagaglio di valori e la propria identità”.
Il film parla del perché Alberto sia costretto a mettere da parte i valori che tanto lo rendono unico agli occhi della moglie, e come lui tante altre persone, tra cui Sergio (Daniele Liotti), il secondo “corriere” che prende il suo posto, di cui non si sa nulla, soltanto che ha un passato turbolento che lo ha allontanato dalla famiglia e una gran voglia di rivalsa. Le loro vite si incrociano proprio su quella strada che li riporta a casa da quel viaggio “d’affari”, in un incontro/scontro che cambia repentinamente il punto di vista dello spettatore.
È interessante vedere come il regista tratti il tema della perdita d’identità, Alberto, in effetti, vive una crisi e un crollo personale a causa dell’instabilità economica che lo porta ad entrare in traffici loschi per sopravvivere.
Il personaggio di Alberto e quello di Sergio sono collegati da un filo sottile, Alberto è un uomo “normale”, i cui valori sono repressi ma ci sono ancora, Sergio invece rappresenta quello che il personaggio interpretato da Marchioni diventerà se continua per quella strada.
Sulla strada di casa è un film che centra perfettamente un problema di grande attualità, il non saper più distinguere (perché da ormai troppi anni sminuita) la differenza tra bene e male, il limite da non oltrepassare nonostante le necessità ma che spesso viene oltrepassato in nome della sopravvivenza.
L’opera prima di Emiliano Corapi è un misto tra realismo e genere, dove il budget ridotto non grava affatto sull’intensità visiva e narrativa, ma anzi, fotocopia una parte della società lasciando un retrogusto amaro ma sincero.
La drammaticità e il dinamismo delle riprese sono una delle caratteristiche che rendono bella questa pellicola, la macchina da presa a mano, i primi piani molto stretti e un montaggio serrato catturano l’attenzione dello spettatore per tutta la durata del film.
L’interpretazione degli attori sottolinea l’impegno e la passione che questo film trasuda, in particolar modo i personaggi interpretati da Vinicio Marchioni, che sorprende piacevolmente dimostrando di essere un attore a tutto tondo, e Daniele Liotti, che nonostante interpreti un personaggio di cui non si sa nulla esprime una forte intensità drammatica confermando il suo indiscusso talento.
L’ottimo cast artistico è inoltre composto da Massimo Popolizio, Fabrizio Rongione, Donatella Finocchiaro e Claudia Pandolfi.
Sulla strada di casa è distribuito dalla Iris Film ed è stato realizzato indipendentemente con un budget che sfiora i 300 mila euro, nonostante ciò partecipa a 16 festival internazionali e ha già all’attivo 5 riconoscimenti, inoltre, una recensione dell’Hollywood Reporter lo raccomanda per un remake americano. Non possiamo far altro che consigliarne la visione.
Alessia Tondi
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