Com’è bello far l’amore, regia di F. Brizzi
Andrea e Giulia sono una solida coppia di quarantenni, con un figlio adorabile, una bella casa e una tranquilla vita coniugale. Forse un filino troppo tranquilla… Andrea e Giulia, infatti, come tutte le coppie della loro età con figli grandi, non fanno sesso.
Ma nella loro vita tutto cambia il giorno in cui in casa piomba Max, un vecchio e caro amico di Giulia, che di professione fa il pornodivo. Max stravolge subito i ritmi sonnacchiosi della casa e Giulia lo nomina suo consigliere personale, nel tentativo disperato di rivitalizzare il matrimonio con Andrea. Quando Andrea scopre che Giulia ha raccontato tutto a Max della loro intimità, decisamente non la prende bene, ma Giulia lo fa ragionare: così non possono andare avanti, quantomeno non per tutta la vita. E Andrea, piano piano, si convince. In breve, Max diventa il “sessuologo” della coppia e li lancerà in una girandola di situazioni improbabili, comiche e divertenti per cercare di riaccendere il loro sopito erotismo.
Questa commedia in 3D, interpretata da Fabio De Luigi, Filippo Timi e le bellissime Claudia Gerini e Giorgia Würt, ruota attorno al sesso e alla sua evoluzione nelle coppie stabili e con figli grandi. Ormai l’argomento non è più considerato un tabù, specialmente per le coppie di quarantenni che spesso si trovano a scontrarsi con vere e proprie crisi coniugali scatenate da problemi legati all’intimità. E qual è il modo migliore di affrontare un tema tanto delicato se non ridendoci su?
Com’è bello far l’amore è un film dedicato ad un pubblico molto vasto e che volendo può essere sfruttato per un confronto tra genitori e figli. Sì perché, è vero che il film parla del sesso assopito di Andrea e Giulia, ma tratta anche la difficoltà dei primi approcci sessuali del loro figlio adolescente Simone (Alessandro Sperduti), impacciato davanti all’idea di diventare il “trombamico” della ragazza di cui è segretamente innamorato.
È proprio l’amore, oltre al sesso, il tema portante del film, che spinge la coppia a cercare di risvegliare i propri istinti per migliorare un rapporto solido, ma evidentemente incompleto. È evidente che parlare di sesso al cinema non è cosa facile, c’è da dire però che Fausto Brizzi ci riesce senza esagerare e soprattutto senza cadere nel volgare, anche le scene più “spinte”, infatti, sono caratterizzate dall’ironia e dalla leggerezza, ad esempio il personaggio di Vanessa, pornostar e amica di Max, risulta estremamente simpatica e addirittura innocente agli occhi dello spettatore, nonostante si offra spesso di fare pom***o ad Andrea perché lo vede troppo “stressoso”: per lei il sesso rappresenta non solo il lavoro ma la sua passione, praticandolo e raccontandolo con estrema disinvoltura (come Mira Sorvino in La dea dell’amore di Woody Allen).
Il film ironizza sull’importanza del sesso puntando sull’inadeguatezza dei protagonisti che si lanciano, con l’aiuto di una gran quantità di gag comiche, in un vortice di giochi erotici, dark rooms, anelli vibranti e spray agli ormoni, mettendo in pratica tutti i consigli dell’amico pornodivo.
È bello vedere anche come con l’ironia si possa educare parlando di sesso sicuro e di romanticismo, una delle scene più divertenti è proprio quella della farmacia, con un’esilarante Lillo (Pasquale Petrolo).
I primi dieci minuti colpiscono perché introducono la storia in modo totalmente innovativo attraverso un po’ di cinema nel cinema, ironizzando su un iniziale filmino erotico dei fratelli Lumiére, introducendo dei cartoon e scherzando sul film d’autore definendolo “genere nato per favorire un approccio amoroso”. Si nota anche la partecipazione di numerosi attori e personaggi famosi a partire dall’attore hard Franco Trentalance, il sessuologo Marco Rossi, Virginia Raffaele che interpreta la colf “allupata”, il sopracitato Lillo Petrolo, Enzo Salvi e Margherita Buy che interpreta una delle scene più belle ed ironiche del film.
Parlando degli attori non si può non apprezzare l’interpretazione di Filippo Timi, artista dal grande potenziale comico, ormai sdoganato anche al cinema (non solo a teatro) come un professionista del genere e che dimostra di avere doti da grande mattatore.
Il 3D è ben utilizzato dal punto di vista registico, a partire dalla sequenza iniziale dei Lumiére, altamente valorizzata da questa tecnica, fino alla scena della discoteca. Il carattere innovativo dell’utilizzo del 3D in una commedia punta soprattutto a regalare un senso di maggiore realismo e ad amplificare le risate, dando allo spettatore la sensazione di trovarsi all’interno della scena e guardare direttamente quello che accade.
Per la colonna sonora Brizzi ha chiesto a Patty Pravo di creare un brano nuovo e che portasse lo stesso titolo del film, da qui nasce il nuovo singolo dell’artista (“Com’è bello far l’amore” appunto) in rotazione dal mese scorso in tutte le radio italiane.
Alessia Tondi
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