Dentro l’Universo di Cristina Donà
ROMA- Roma 14 Gennaio: è un sabato qualunque, una fredda giornata d’inverno, che mi regala con mia sorpresa un live interessantissimo di cui non avevo avuto notizia fino al giorno prima. Mi allontano dal caos delle vie capitoline nel giorno più festaiolo della settimana e mi reco nella vicinissima Ciampino, dove il bel live club Orion ha in programma il concerto di una cantautrice lombarda che ha festeggiato nel 2011 i suoi primi vent’anni di carriera.
Ne è passato di tempo da quando Cristina Donà, classe 1967, ha fatto la sua prima apparizione in pubblico aprendo un concerto degli Afterhours nel 1991. Da allora la cantante di Rho, ha avuto una carriera brillante e soprattutto coerente, lontana dai riflettori più banali e dagli effimeri apici di successo mediatico, ha percorso con dignità e coraggio una sua strada musicale intensa e sperimentale, senza mai dover ricorrere all’imitazione e alle volontà delle mode e si è conquistata un suo pubblico fedele e devoto, innamorato dei suoi testi, della sua eleganza e del suo charme a metà tra il rock e il pop.
E così che a quasi 8 mesi dalla sua data all’Auditorium Parco della Musica , e dopo aver calcato i palchi dei teatri e dei live club più importanti d’Italia, la Donà ritorna a Roma per riproporre alle orecchie dei suoi affezionati la sua miscela perfetta di vecchi ricordi e nuove emozioni.
Il tour prende il nome dal titolo del suo ultimo album, Torno a Casa a Piedi, il settimo lavoro discografico della sua carriera uscito per la Emi quasi un anno fa e che ha riscontrato un enorme successo di pubblico e critica. Un album che vede la partecipazione di Saverio Lanza produttore e arrangiatore, nonché chitarrista e tastierista dei suoi live. Un album maturo ed elegante, costellato di piccoli capolavori e hit musicali che hanno spopolato in radio, come “Miracoli”, il primo singolo, con cui la Donà ha anche aperto il suo ennesimo concerto romano.
Vestita di nero, come suo solito, elegante e misteriosa come sempre, imbraccia la chitarra come una rockers, ma la sua voce è suadente e affascinante e ci porta a spasso tra i pezzi del suo ultimo lavoro: in ordine sparso “Un esercito di alberi” bellissima ballad d’amore dedicata a suo marito e a suo figlio, che esplode dentro i cuori dei fan come una preghiera, “In un soffio”, “Torno a casa a piedi”, “Più forte del fuoco” e poi “Giapponese” canzone scritta prima del disastro di Fukushima e che ha deciso di dedicare involontariamente alla popolazione giapponese colpita, e ancora “Tutti che sanno cosa dire” e “ Bimbo dal sonno leggero”. Accanto a questi i suoi capolavori precedenti, “Universo”, “Settembre”, “Stelle Buone”, “Triathlon”.
Quello che più colpisce dei live della Donà è il suo modo deciso, sicuro e ammaliante di tenere il palco, di trascinare con entusiasmo e di far rimanere gli spettatori incantanti per ore davanti al suo charme. Merito anche, bisogna assolutamente ammetterlo, di una line up d’eccezione. A partire dallo stesso Lanza, per proseguire con il bassista Emanuele Brignola. Una menzione speciale va fatta per il batterista pugliese Piero Monterisi, una specie di mostro sacro della batteria pop-rock, un batterista a dir poco perfetto, che riesce ad equalizzare il suo suono senza artifici elettronici, che riesce a distribuire la forza sui piatti e i tamburi in modo strepitoso, senza sbavature di nessun tipo, creando in questo modo un tessuto ritmico a cui si appoggiavano gli altri suoi colleghi e anche la stessa Donà.
Un live perfetto, piacevole, in cui l’acustica e la vicinanza con l’artista sono riusciti a trasmettere ancora più emozioni. Da tenere sotto controllo il programma dell’Orion, e naturalmente da continuare a seguire la beniamina Cristina Donà, che speriamo ci delizi presto di un altro album e di un altro tour.
Valeria Loprieno
Foto di Giacomo Citro
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