Runa Raido_ Per Ritrovare la Quiete
Se tracciamo una linea obliqua che parte da Battiato, attraversa i Diaframma e arriva giù (giù) verso i Negramaro tracciamo anche la sonorità che sembra pervenire dai Runa Raido e quella del nuovo disco Per Ritrovare la Quiete, un alternative rock innestato solidamente nelle melodiche italiane.
A quattro anni dal primo Ep i Runa Raido escono con questo primo disco che racchiude il lavoro del gruppo, attivo dal 2006, e che dà tutt’altro che quiete. Per Ritrovare la Quiete, infatti, è un disco da comprendere appieno prima di poterlo giudicare, che non porta novità eccitanti, ma che presenta alcune sfumature interessanti. A colpire sono innanzitutto le due perle del disco. Una è “Elettromanichini” che, in un fantastico vortice elettrico, racchiude quella che può essere quasi definita perfezione, che dà senso e giustizia alla splendida vocalità di Marco Vallecoccia (un po’ facchinettiana, ma non per questo difettosa, anzi) e all’impegno di ogni singolo componente della formazione. La seconda è “Viola Valzer”, un coacervo di ritmiche attanaglianti in cui riesce a funzionare bene persino il finale elettro-flamenco.
Le altre tracce presentano singole e fugaci particolarità come la fervente sezione ritmica di “Fame”, il crescendo di irruenza di “Nero” che verso la fine è invasa da rabbia e disperazione, prima oculatamente nascoste, per ridefinirne gli ottimi contorni e “Seta” che rallenta il tempo generale del disco ma lo fa con una ballad dolce e straziante.
I testi, visibilmente ricercati, non danno troppe soddisfazioni forse perché un po’ troppo contorti, non troppo armonici (e con un cantato a volte troppo sforzato) come in “Cambio di modalità” in cui risplendono invece le grandi capacità musicali sottoscritte da riff potenti, buona ritmica e ambientazione cupa. Si chiude infatti con una bella ventata che rasenta l’hard rock delle ultime due tracce, tra cui anche una particolare rivisitazione di “Prospettiva Nevski” di Franco Battiato vista sotto una originale lente elettrica. Un passo coraggioso, questo, che non potrà certo soddisfare unanimemente tutti, ma che rappresenta comunque un bell’inchino al Maestro e un masochismo inconscio nel volersi far impacchettare in quella dimensione italiana di cantautorato che sceglie con precisione e accuratezza l’accostamento di parole e musica.
Raido dovrebbe indicare quello che, nel linguaggio criptico delle Rune (gli strumenti divinatori celtici), è la cavalcata, intesa come viaggio nel profondo dell’anima o nel direzionare la propria vita. Con un nome così non possiamo fare altro che aspettare che i Runa Raido sappiano guidarsi verso scelte sempre più coraggiose, come quelle fatte finora.
TRACKLIST:
1. Fame
2. Elettromanichini
3. Uno
4. Seta
5. Viola Valzer
6. Nero
7. Festina Lente
8. Cambio Di Modalità
9. Prospettiva Nevski
I Runa Raido sono:
Marco Vallecoccia: chitarra e voce
Alessandro Vona: chitarra e cori
Letizia Gaetani: basso e cori
Gianluigi Nocella: batteria
Emiliana Pistillo
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