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X-Men- L’inizio, regia di M. Vaughn

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x-men-linizio-locandinaLa squadra di supereroi più famosa nel mondo torna nei cinema con un prequel che racconta le origini di tutto.
All’inizio c’erano loro: i primi mutanti, la prima formazione di supereroi geneticamente mutati. Pronti a rivendicare il proprio ruolo all’interno della società, desiderosi di non sentirsi più emarginati e additati.


I primi “diversi”, i primi intimoriti dal mondo, dall’uomo, dalla normalità. E dalla propria difformità. La prima classe degli X-Men è sbarcata nei cinema e racconta, distruggendo in parte la storia dipanata per quasi quarant’anni del fumetto di Andy Lee, i primi giovani dotati di superpoteri “X”. Un film che apre un nuovo arco narrativo, a distanza di cinque anni dall’ultimo capitolo della trilogia cinematografica e a due anni dal capitolo Wolverine, entrambi sbanca botteghini. Sì, sono tornati (non ne sentivate il bisogno? Pazienza!), facendo un salto indietro, quando ancora non erano X-Men, ma solo Men. E Women.

X-Men – L’inizio è un film diretto da Matthew Vaughn, e racconta le vicende di Charles Xavier/Professor X e di x-men-l-inizio-199991Erik Lehnsherr/Magneto quando, appena giovanotti, iniziano a rendersi conto di essere uomini “superior”. Il primo possiede poteri telepatici, il secondo possiede una forza particolare che esercita sugli oggetti di metallo. Il primo è un professore ricco ed orgoglioso di appartenere a tale gruppo privilegiato, il secondo vuole sfruttare i suoi poteri per meri scopi vendicativi, in ricordo della madre uccisa davanti ai suoi occhi proprio a causa delle super-abilità. E poi il villain di turno, un signor cattivone che ha ispirato e provocato nientepopodimenoche la grande Guerra (non più fredda) tra USA e URSS. Il suo nome lo conosceranno solo gli X-esperti: Sebastian Shaw.
Charles, Erik si uniscono alla CIA per ostacolare i progetti nucleari del cattivone e della sua squadra, che conta anche l’altra telepate, Emma Frost. Dalla parte dei buoni? Raven Darkholme/Mystica, la giovane amica di Charles, una mutaforme che soffre per la sua condizione di “brutta al naturale”, il giovane cervellone ed inventore Hank McCoy/Bestia, e Moira MacTaggert, una semplice umana dipendente CIA. Più altri giovani mutanti, tra cui Alex Summers/Havok. Tutti insieme costituiscono il primo nucleo degli X-Men. Cioè quando tutto iniziò.

Il lungo lungometraggio (131 min) rende: non c’è nulla da dire. E avverto anche uno strano brivido che mi percorre la schiena quando scopro che possiede anche una trama. Semplice, ma c’è.
Buoni e cattivi, traditori e fedeli, Usa e Urss: tutto è abbastanza prevedibile, con qualche piccola sorpresa che non lascia però a bocca aperta. Buona anche la sceneggiatura ed i dialoghi, che seppur non entreranno nella storia della filosofia e dell’antropologia umana, si discostano comunque dalla banalità della maggior parte dei film supereroistici.
Una menzione particolare alla colonna sonora, molto gradevole anche se a volte troppo indianagionsiana.  Un film che piace, ben fatto, seppur presenti errori eclatanti, come sangue che non sgorga ed acqua che non schizza. Poco male.
Ovvio, dimenticatevi il filmone: è e rimarrà sempre un blockbuster. Piacevole il cameo di Wolverine (ops, non lo dovevo dire?) e la profondità dei personaggi che (finalmente) hanno una personalità ed un barlume di umanità. Simpatica la costruzione dello storico conflitto non conflittuato, con tanto di video originali di Kennedy. Infine una sottolineatura: inutile aspettare in sala il termine dei titoli di coda, questa volta non c’è nessuna anticipazione sul futuro cinematografico della squadra di mutanti più famosa al mondo. C’è solo da attendere e da essere fiduciosi: sicuramente non tarderà ad arrivare.

Francesco Salvatore Cagnazzo

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