Eco Nuel_ Almost White
Il volto dell’artista in copertina, lascia già intuire le intenzioni del primo progetto solista di Eco (Nuel è un’aggiunta successiva che è però destinata ad incollarsi alla sua pelle presto): plasticamente immobile, candido eppure rivolto al futuro, al movimento che prende vita nei capelli che si trasformano nell’immaginario e divengono radici, nervi scoperti che chiamano forte alla terra.
Almost White (Rockbottomrec./ X-beat/ Zone di Musica) è un disco che si guarda con le orecchie, in una commistione di intenzioni che esalta la bellezza diafana delle melodie e le incredibili distorsioni che le esaltano.
Nove brani, nove donne, nove stati d’animo che raccontano bene e male, gioia e dolore, in un equilibrio instabile che chiama al white del titolo ed inevitabilmente al black (mai citato eppure presente in nuce in ogni creazione melodica). Una vetrina trasparente che diventa lo schermo sul quale viene proiettata una porzione della nostra vita, della nostra storia e quella di tutte le donne che Eco Nuel intende raccontare. Non c’è santità, non c’è neppure salvezza, c’è vita, presente di contaminazione tra i dualismi che compongono l’esistenza e non è la speranza l’esaltazione che sentiamo scorrere dentro le note dissonanti della voce: sono dubbi, domande, interrogazioni senza facili risposte ad accompagnarle.
I giri armonici della chitarra elettrica prendono vita e creano un dualismo costante tra chiaro e scuro, sonno e veglia, sporco e pulito. E riempiono lo spazio lasciato libero dalla voce angelica di Eco Nuel: “tra passato e futuro, scivola il presente, il tentativo di raggiungere qualcosa con tutta la forza che abbiamo in corpo, il desiderio”. La passione non è mai celata, nelle parole, nei suoni a volte audaci, a volte semplicemente morbidi, come accompagnassero un pensiero languido, la passione e il desiderio di trovare una collocazione. Le donne di Eco siamo noi, in ogni momento, spericolate, addolorate, bistrattate, ma non vinte, placidamente belle, innamorate, finiamo a fondo, ma sappiamo ritrovare la strada per tornare in superficie e ricominciare a respirare.
Un’anima vagamente britpop che si scioglie in sonorità più rock, a volte elettriche a volte semplicemente in un sound eclettico che fa l’occhiolino di straforo a sonorità più emozionali, quasi new age. Eco Nuel sembra scivolare in una armonica sperimentazione vocal musicale, giocando su dicotomie esistenziali, che rendono il progetto limpido e opaco all’unisono, orientato verso il “quasi” (almost) del titolo, in un compromesso il cui percorso è minacciato da costanti turbolenze emotive.
TRACKLIST:
1. A Good Reason
2. Insomnia
3. Madame
4. Pale New Sun
5. The Road
6. Home
7. The River Song
8. Perfect Doll
9. Air Pocket
Lineup:
Eco Nuel: lyrics, voice, backing vocals, piano, synth, organ, campanello, bottle, brushes, rollings, piano effects, swivel chair
Massimiliano Gallo: guitars, bass, piano, drum set, stones, drums, vibrafono
Christian Motta: drums, saucepan lid, drawer
Special GuestLuca D’Alberto: viola, strings
Oreste Forestieri: clarinetto, marranzano, quenacio
Edyth Cristofaro
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