Valentina Zummo, grazie alle amiche creo situazioni ambigue
Un sorriso smagliante e due occhi curiosi incorniciati di un biondo folgorante, quasi un personaggio dei suoi quadri, Valentina Zummo ci accoglie nel suo mondo fatto di bimbe impertinenti e sconcertate. In occasione del vernissage della collettiva Surreàlisme Des Femme, 12 gennaio, presso l’Hula Hoop Club, uno dei neonati locali del Pigneto (Roma), incontriamo una delle più interessanti rivelazioni del pop surrealismo al femminile del panorama romano.
Una collettiva tutta al femminile, anche nella curatela di Togaci, raccontaci di questo incontro.
Ci siamo trovate grazie a Gianni Lancellotti, un artista e soprattutto amico comune. Con lei mi sono sentita subito in sintonia, forse perché è anche lei un’artista poliedrica, orafa, fotografa, comunque, molto vicina alle esigenze dei giovani artisti.
La prima collettiva in cui mi ha seguito risale al 2009, si costituiva il Lili and the noise collective. Dopo la prima mostra presso il locale Rebacco ne seguirono altre tre. Gli artisti del collettivo erano tutti diversi tra loro. Marco About il più vicino al mio stile, Valerio Pierbattista legato alla street art e Luigi Alieni tatuatore.
Tutti, comunque, provenienti da quella che viene definita Lowbrow art.
Sì, in effetti, sì. Del resto anche io mi sono avvicinata all’arte disegnandomi degli ipotetici tatuaggi, mai realizzati, ho lasciato fare ai professionisti. Ho lavorato dal 2005 in uno studio di tatuatori dove ero un jolly, da lì è partita la mia passione per il disegno.
Ti abbiamo incontrato nell’estate del 2010, sempre al Pigneto, in occasione della tua prima personale The secret of girls, nel bazar Li.bho avevi ricreato un mondo parallelo, oltre i tuoi quadri, c’erano le case le tue “bimbe” nei loro luoghi. Un mondo intimo e tutto al femminile.
Conosco bene me stessa e so quello che vogliono le donne, grazie alle amiche creo situazioni un po’ ambigue e poi le ripropongo nei miei lavori.
Un mondo onirico, quello che rappresenti.
Prima le donnine non erano tanto umane, avevano occhi diversi e copri di animali. Io dipingo quello che sento. È un processo e dopo mi accorgo che hanno un senso. Raccolgo i pensieri che ho nella mente e poi li vedo dipinti.
Quali sono i tuoi archetipi?
Le scarpette rosse de Il fantastico mondo di OZ. Ma non le userei per tornare a casa, casa la conosco. Forse entrerei in uno dei miei quadri e ci porterei le persone che amano la mia arte. Io vivo tutti i giorni due mondi, quello reale e quello dei miei quadri, vorrei poter fare entrare dentro i miei quadri per capire meglio le mie emozioni.
Un’altra favola che amo molto è Alice nel Paese delle Meraviglie, ed uno dei miei personaggi preferiti è il Brucaliffo, che rappresenta l’evoluzione e la saggezza, e, ovviamente, lo Stregatto, che è quello meno “sano di mente”. Ho una passione per i gatti. Ne ho due, ed uno di loro vale per due. Mi ispirano tanto. Credo che siano gli animali più vicini alla femminilità. Hanno stile nel muoversi e sono eleganti e, direi, anche profondi.
Nella realtà mi ispira Frida Kahlo. Sono innamorata della sua pittura. Una donna forte che ha saputo accettare dei compromessi.
Cosa ti piace dell’essere un’artista?
Io faccio arte perché mi diverto e voglio far divertire, non per fare l’artista né cerco di essere strana.
I tuoi lavori sono polimaterici; continui a sperimentare nuove forme e nuovi materiali. Dipende da una formazione ad ampio spettro, hai frequentato l’istituto di grafica pubblicitaria Virginia Woolf e poi ti sei dedicata alla manifattura, un percorso che va dal teorico al pratico.
C’è molta molta pratica. Fino a qualche anno fa avevo un negozio a san Lorenzo. Un nido creativo in cui sperimentavo di tutto. E lì ho iniziato anche ad avvicinarmi alle decorazioni sulle magliette, così le mie donnine adesso si possono anche indossare.
Ma anche spille e accessori. Quale l’oggetto che più ti ha rappresentato?
Ho regalato una spilla a Jennybird Alcantara, una delle mie artiste preferite, in occasione della sua personale nell’autunno scorso da Mondo Bizzarro. Era un cuore ricoperto di garze. Io apprezzo molto la sua arte e volevo regalarle qualcosa di mio.
Il tuo primo incontro con Mondo Bizzarro, adesso sei una delle artiste della loro scuderia.
Luisa Montalto (curatrice di Mondo Bizzarro, n.d. r.) aveva comprato una mia spilla in occasione di uno dei mercatini del Circolo degli Artisti, la spilla era firmata SCAR.T, sigla che univa me alla collaborazione con Francesca Longo. Al vernissage, Luisa ha visto il mio regalo per Jennybird Alcantara e ha collegato i due lavori.
Dall’autunno dello scorso anno si possono trovare i tuoi lavori nel book store di Mondo Bizzarro e parteciperai all’importante iniziativa Italian Pop Surrealism, curata da Andrea Oppenheimer e promossa dalla più attiva galleria romana nell’ambito del pop surrealismo.
Sì, sono emozionatissima. Italian Pop Surrealism partirà ad ottobre del 2011. Sognavo da tempo di collaborare con Mondo Bizzarro.
Da questo incontro sono iniziate altre collaborazioni come quella con Michele Guidarini. Sto realizzando uno sketchbook per una cooperativa sociale, Lo Scoiattolo di Arcidosso (Grosseto), per il progetto, Tutti matti per l’arte, che prevede varie realizzazioni editoriali, i cui ricavati servono al sostentamento della struttura. Riprendo a lavorare in piccolo, e lavorare su piccole dimensioni è veramente complicato. Tutto sarà realizzato artigianalmente.
Sei diventata un’artista bizzarrina, dopo aver esposto in diverse gallerie di Roma, Temporary Love, galleria trasteverina, purtroppo chiusa nel 2009, ed oltre a mostrarti nei più femminili locali del Pigneto, hai esposto fino al 15 gennaio un tuo particolare lavoro su legno presso la galleria da Mondo Pop, per la collettiva The Wooden show: Forme ed espressioni di New Art su legno. La prossima mostra?
La prossima non sarà solo una mostra, ma un workshop di pittura. Assieme ad altri artisti “bizzarrini”, Erica Caladro, Ania Tomicka, Michele Guidarini, domenica 13 febbraio preparatevi a disegnare con me al Circolo degli Artisti. In occasione di One Sunday Art, nella domenica d Wi-Fi Art, curata da Alessia De Filippi esporremo i lavori e nella serata dipingeremo con chi vorrà farlo con noi.
Rossana Calbi
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