Il Club dei Vedovi Neri_ Dodici storie nere
CD MUSICA- Un cd questo, Dodici Storie Nere, de Il Club dei Vedovi Neri, che al primo ascolto, magari distratto, in macchina, quando si hanno per la testa tante altre cose, non fa un grande effetto, anzi lascia delle domande in testa del tipo “ma davvero c’è qualcuno che fa ancora questo genere di musica?” e soprattutto “perchè?”.
ALT! Non è che sia spiacevole, solo che inizialmente potrebbe sembrare incredibilmente anacronistica. Questo gruppo mi fa pensare a De Gregori, De André, Vecchioni, che oltretutto ha pure vinto Sanremo, quindi forse no, non è del tutto fuori dal tempo, anzi può darsi che un po’ lo precorra, anticipando un filone neomelodico italiano, ma anche vicino ad una tradizione anglosassone, che fa pensare alle ballate irlandesi e folk, e al cantautorato inglese.
Faccio uno sforzo di immaginazione e penso che se queste canzoni non fossero cantate in italiano mi sembrerebbero più moderne, probabilmente, e quest’aura oscura volutamente sottolineata dalle sfumature della voce del cantante e a volte arrochita e bassa, a volte molto melodiosa e pulita, è più un giochetto che questi musicisti fanno per provocare e divertire, perchè il ritmo incalzante di pezzi come “E quando canta il gallo” o la marcetta de “Il violinista” lasciano intuire un risvolto fortemente ironico e divertito che sdrammatizza i testi a volte lugubri, molto narrativi, tipici dei cantastorie che ci raccontano favole, ovviamente nere nel nostro caso!
Gli strumenti semplici come le chitarre acustiche e l’armonica, vengono alternati a soli di chitarra elettrica che danno quel tocco di rock un po’ al di fuori del contesto facendo virare il disco verso un pop di nicchia piacevole e non scontato.
TRACKLIST
01. Letizia
02. E’ l’ultimo
03. Lungo il fiume
04. Meglio di niente
05. Il giorno di una rosa
06. Quando canta il gallo
07. Il violinista
08. Presto o tardi
09. Dicembre
10. Non è un sogno
11. Seconda pelle
12. Tra le sue mani
Mikaela Dema
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