F. Wedekind, Fuochi d’artificio
LIBRO- Frank Wedekind, scrittore, drammaturgo e attore tedesco, vissuto a cavallo tra l’800 ed il ‘900, fu ostracizzato per la provocatorietà estrema e l’anticonvenzionalità stilistica dei propri drammi.
Sua opera più conosciuta è stata il dittico composto da Lo spirito della terra (Erdgeist, 1895) e da Il vaso di Pandora (Die Büchse der Pandora, 1904). Protagonista di queste due opere è Lulu, simbolo della forza irresistibile dell’erotismo che, depressa dalla società, erompe in forme disordinate e fatali. Wedekind col suo modo di scrivere ha rivoluzionato il modo di scrivere di sesso, e la raccolta di racconti, Fuochi d’artificio, rieditata ora dalla Iacobelli Editore, sottolinea come anche questa opera minore, sconvolga ancora per la sua attualità. Punto cruciale di ognuno dei 10 racconti, la rivendicazione del diritto di parlare di sesso senza vergogna, invocando la necessità di educare i giovani al desiderio, all’incantamento della sessualità, senza deformare la realtà della fisicità con pregiudizi inutili, ma trattando il tema come un elemento imprescindibile della vita e della libertà spirituale di ognuno.
Una sorta di invito, neanche troppo sottinteso, a riscoprire la sessualità come elemento di rispetto dello spirito del proprio corpo, senza bisogno di estremizzare o di scadere nell’oscenità, perché, come sostiene Wedekind, in natura non esistono fatti indecenti, quando si parla di desiderio o di attrazione reciproca.
Una lezione attuale, importantissima, in cui l’emancipazione dai condizionamenti sociali si raggiunge solo attraverso un lungo percorso di iniziazione alla vita dei sensi. Protagonista di questa svolta è sempre la donna, principessa o prostituta che sia, che istintivamente conduce l’uomo non alla perdizione, come per secoli i condizionamenti sociali e tanta parte della letteratura hanno amato farci credere, bensì a quel processo di liberazione e di naturalizzazione di sé che tende a far vivere quelle emozioni che se inespresse generano l’infelicità.
Il linguaggio usato da Wedekind è semplice ed estremamente moderno seppure originariamente la raccolta sia uscita nel 1906. Gli artifici letterari degli inizi del secolo scorso scivolano inesorabilmente in un linguaggio diretto, senza lazzi o vezzi, in cui il messaggio portante si protende verso il lettore e diventa l’unico elemento essenziale della storia. Nessuna descrizione diretta, eccessiva che inneggi alla pornografia becera che lacera e distrugge la sensualità del desiderio, l’erotismo di cui parla Wedekind è un’accezione mentale, un sentire nascosto che si esterna al di fuori e diventa fonte di vita, facendo scricchiolare fortemente anche le convinzioni religiose che all’epoca regolavano la vita sociale.
“La carne ha un suo proprio spirito.
I racconti contenuti in questo libro sono stati scritti seguendo quest’ultimo principio. Il loro problemi vertono intorno allo spirito proprio della carne, che noi in genere definiamo erotismo. […] da alcuni anni si è fatto pressante il problema dell’informazione sessuale dei giovani. La nostra gioventù, però a mio avviso non ha affatto bisogno di essere informata sul sesso e un’informazione più precisa circa fatti e pericoli della sessualità dovrebbe in ogni caso essere fornita non a casa, ma a scuola. La casa la famiglia, però, deve prima di tutto chiarire agli adolescenti che nella natura non esistono fatti indecenti, ma solo utili o nocivi, razionali o irrazionali. Che tuttavia nella natura ci sono persone indecenti le quali non parlano con decenza di questi fatti; ovvero che non sanno condursi con decenza verso di essi.
Perché? Perché mancano di cultura, di libertà spirituale. La stupidità e cecità degli adolescenti non sono innate, ed è un crimine delirante istruire ed educare sistematicamente i giovani alla stupidità e alla cecità nei confronti della loro sessualità, conducendoli su un sentiero interrotto.”
Non credo che un discorso così chiaro e ben impostato necessiti di altre spiegazioni. Anche l’erotismo è amore, in fondo, la decenza dell’amore è dettata solo dall’amore stesso.
Frank Wedekind, Fuochi d’artificio, Iacobelli Editore, pag. 93, € 10
Edyth Cristofaro
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