Gran Festival Cinema Muto
[CINEMACITTA’]
“Hannah, puoi sentirmi? Dovunque tu sia, abbi fiducia. Guarda in alto, Hannah! Le nuvole si diradano: comincia a splendere il Sole. Prima o poi usciremo dall’oscurità, verso la luce e vivremo in un mondo nuovo. Un mondo più buono in cui gli uomini si solleveranno al di sopra della loro avidità, del loro odio, della loro brutalità. Guarda in alto, Hannah!
L’animo umano troverà le sue ali, e finalmente comincerà a volare, a volare sull’arcobaleno verso la luce della speranza, verso il futuro. Il glorioso futuro che appartiene a te, a me, a tutti noi. Guarda in alto Hannah, lassù”, questa citazione è tratta dal film Il grande Dittatore, pellicola del 1940, diretta dal noto artista del cinema muto Charlie Chaplin. Seppur quello fosse uno dei primi film con il sonoro per Chaplin, è importante ricordare come un’artista di quel calibro, sia riuscito ad oscillare tra un’era dove la mimica facciale costituiva l’intera opera, ad un’altra in cui i rumori, ormai, prendevano il sopravvento.
Compiamo così un viaggio a ritroso, nel tempo, per affacciarci verso i primi passi di un cinema fatto d’arte, d’emozione, di semplice poesia.
Ricordiamo pian piano i film muti, quelli in bianco e nero, che ci riportano tra le storie de Il gabinetto del Dottor Caligari di Robert Wiene, Nosferatu il Vampiro di Friedrich Wilhelm Murnau e, in particolare nel vastissimo mondo dell’attore, regista, sceneggiatore e compositore Charlie Chaplin, meglio conosciuto come Charlot “The Tramp”.
Con il personaggio di Charlot, che gli rese in tutto e per tutto la fama, l’attore è stato scelto per essere il grande protagonista di un nuovo Festival, interamente dedicato al cinema muto.
Il Gran Festival del Cinema muto, nella sua rassegna del 2010, si presenta a noi come un evento ricco di splendidi contenuti, davvero prezioso nella sua iniziativa: nato da un progetto artistico del direttore d’orchestra Alessandro Calcagnile, della compositrice Rossella Spinosa e della formazione da camera i Solisti Lombardi, il Festival ha aperto le sue porte il 17 Novembre all’Auditorium di Milano e troverà la sua conclusione il 16 Dicembre.
I Solisti lombardi, inoltre, non sono estranei ad un’arte come il cinema muto, essendo specializzati nella sonorizzazione dei film muti e avendo eseguito, dal vivo, la composizione di almeno dieci lungometraggi e quindici cortometraggi.
Il Festival, giocando con la passione per il cinema muto, si organizzerà in ben otto sezioni: Chaplin in grande, Masterworks, Chaplin Rarities, Charlot il Vagabondo- Corti Live, Chaplin in Mostra, Conferenze e Presentazioni, Progetto Ragazzi (presentazione del Cinema Muto nelle scuole anticipata dalla presenza scenica di un mimo) e Workshop.
La rassegna viaggerà dunque tra pellicole come The circus e in capolavori come Tempi moderni, racchiudendo il tutto nell’ambito dell’International Chaplin Keystone, un progetto nazionale di restauro di tutte le comiche Keystone, con la partecipazione della Cineteca del Comune di Bologna (direttore e ed esperto cinematografico Vittorio Boarini) e della Lobster Films e British Film Institute.
Nel patrimonio cinematografico del nostro passato, in ciò che ora ricopre la preziosa storia di un’arte come quella del cinema, il Gran Festival del Cinema muto si porta dietro il compito di trasmettere le conoscenze e il sapere, a chi non ha mai smesso di amarlo, a chi deve buttare uno sguardo indietro per conoscerlo e a chi lo ha solo, temporaneamente, dimenticato.
Andare a Milano, accompagnati da un uomo baffuto con bombetta e bastone che ti ricorda di sorridere almeno una volta al giorno, non è mai stato più bello…
Alessia Grasso
Alessia Grasso, Charlie Chaplin, cinema, Gran Festival Cinema Muto, martelive, martemagazine, Milano, rubrica cinemacittà