MArteLive 2010: il Cinema di Macaluso
Il contadino Ermes raccoglie un bossolo, ritrovato in campagna: osservandolo inizia a compiere un viaggio lungo una vita, tra paure, dolore e coraggio. Matteo Macaluso, artista pieno di passione, amante del cinema di genere, firma la regia del corto Vercinge che si è aggiudicato la vittoria nella Sezione Cinema MArteLive 2010. Volete saperne di più?
Il ritrovamento di una bossolo risveglia antichi ricordi di dolore: come è nata l’idea di Vercinge e la voglia di trasportare sullo schermo il racconto di Massimiliano Niero?
Vercinge nasce in circostanze curiose. Non conoscevo Massimiliano prima di questo progetto e lui non conosceva me, pero’ lui conosceva alcune delle mie precedenti opere. Avevamo amici in comune e lui si era interessato in particolar modo ad un mio cortometraggio intitolato”Stateless” che nel 2006 aveva riscosso alcuni premi in territorio Nazionale e vedeva tra gli interpreti Gian Marco Tavani. Sia io che Massimiliano siamo grandi appassionati di cinema, lui aveva già lavorato a qualche piccolo progetto sempre in veste di sceneggiatore e quando ebbe occasione di vedere alcuni dei miei lavori fece in modo di farmi recapitare, nel 2007, la sceneggiatura di Vercinge nella speranza che il progetto potesse prendere vita. Io ero piuttosto entusiasta e gli promisi che saremmo riusciti a fare il cortometraggio anche se sapevo bene che non avevamo le risorse necessarie a realizzarlo nel migliore dei modi. Ad ogni modo sapevamo fin da subito che direzione dare al film, seppure partivamo solo con 250€ di budget per la produzione e avremmo finito la produzione con quelli(e li abbiamo spesi tutti per i costumi), il resto è stato un lavoro lungo che ha abbracciato un inverno freddo alla ricerca di ciò che ci serviva e di collaborazioni.
Quindi, con questo basso Budget, avete avuto difficoltà nella ricostruzione storica di Vercinge?
Con questi presupposti non potevamo fare una ricostruzione storica, ma potevamo provare a fare un film di genere, con un linguaggio un po’ meno realista da un lato ma con un tono piu’ epico dall’altro, e in questo modo sperare che un pubblico potesse apprezzare meglio il lavoro e magari emozionarsi senza storcere ciglio se qualche dettaglio sfuggiva alla ‘ricostruzione’. Non volevamo dare un colore o una connotazione strettamente politica ai fatti. Una cosa che nel film non è detta, per scelta nostra, è che i fatti riferiti al nostro Partigiano Vercinge appartenevano ai veri ricordi di un esperienza vissuta dalla nonna di Massimiliano(il Partigiano ferito che avevano tenuto nascosto si chiamava nella realtà Dorando Carrara). Se abbiamo deciso di omettere questo appunto evitando la solita frase ‘ispirato a fatti reali’, era proprio perchè coerenti con la linea che avevamo scelto pensavamo fosse piu’ giusto non condizionare il pubblico in partenza, e questo ci dava anche maggiore libertà di linguaggio e forse piu’ credibilità, molte cose nel racconto reale non esistevano(come l’Ufficiale Marcus Focke o Vitelli) e le abbiamo inventate per rendere la storia più cinematografica. Fortunatamente i nostri sforzi hanno convinto a riprese ultimate un po’ di sostenitori, grazie anche ad una promo di un minuto che riassumeva l’opera; decidendo quindi di diventare nostri sponsor, attraverso i loro contributi, abbiamo potuto reinvestire il budget per la post-produzione facendo intervenire professionisti come Matteo Di Simone(Sound Designer)e Piernicola di Muro(Musiche), alzando cosi il livello dell’opera.
Momenti impossibili da dimenticare, rivissuti sempre al cinema attraverso grandi opere. C’è stato qualche film in particolare o regista a cui ti sei ispirato per raccontare la vicenda dei Partigiani?
Ci sono più registi e più opere alle quali ho attinto, ora non è facilissimo elencarle tutte perchè molte volte l’ispirazione di un’altra opera, mentre se ne sta girando una propria, arriva in modo inconscio senza una ricerca specifica(tranne nel caso in cui si voglia fare un citazione esplicita). Io personalmente amo molto Steven Spielberg, mi piace come racconta attraverso le immagini e come usa la musica nei suoi film, insieme a tutta una serie di altre cose di cui bisognerebbe parlare più approfonditamente,ma una cosa certa è che il suo cinema arriva dritto al cuore. Per quel che riguarda Vercinge, l’immagine in cui viene presentato l’Ufficiale Tedesco Focke in macchina voleva essere un chiaro omaggio all’Ufficiale Tedesco Amon Goethe di Schindler’s List, che viene anch’esso presentato per la prima volta in macchina. Cosi come anche il Capitano Vidal, fascista spietato nel film ‘Il Labirinto del Fauno’ di Guillermo Del Toro, è stato di chiara ispirazione per lo sviluppo del nostro Ufficiale Tedesco. Mentre cercavamo le location invece, e durante tutte le riprese, ci sembrava costantemente di essere dentro i paesaggi di ‘Novecento’ del grande Bernardo Bertolucci (merito anche dell’ottimo stato di conservazione delle nostre terre che sembrano ferme agli anni 30). Non nascondo che anche Novecento è stato punto di grande ispirazione, visto che anch’esso passa per la guerra e lo fa attraverso lo sguardo di uno dei più grandi Narratori e Maestri viventi che abbiamo.
Che tipo di regista ti definiresti, o meglio quale impronta vorresti lasciare nelle tue opere?
Non saprei come definirmi, a dire il vero credo di essere ancora alla ricerca di uno stile mio e sto cercando di capirlo attraverso le mie opere, mi piace spaziare tra i generi e i registri, probabilmente sto cominciando piano piano a capire il linguaggio che preferisco e che mi riesce meglio raccontare. Una cosa certa che so di me è che amo il cinema di genere, mi piace il cinema in generale e anche quello neorealista, ma è con il cinema Internazionale anni ’80 che sono cresciuto e mi sono appassionato. Mi piace quando c’è invenzione in un film, nei caratteri, nella storia, e non che tutto si riduca ad una trasposizione di eventi, ad un documento. Un’opera deve saper emozionare. Mi piacerebbe anche che in Italia il genere tornasse in auge e se potessi dare un contributo in quel senso ne sarei felice e onorato(ma vedremo cosa riserverà il futuro).
In effetti la crisi, in Italia, è anche nel Cinema…
Qui, oggi come oggi, rispetto alla situazione cinema che ci sta intorno, sembriamo fermi ai nostri temi comuni, i drammi sociali e familiari, le commedie. Mentre quotidianamente veniamo sommersi da opere di ogni tipo anche dai nostri più comuni vicini Francesi e Spagnoli, qualche volta opere di qualità altre volte meno, ciononostante in grado di parlare con un linguaggio più Internazionale ed esportabile.
In Vercinge, vi sono molti personaggi davvero interessanti, dal Fascista Vitelli all’ipnotico quanto inquietante ufficiale SS Focke. Chi ti è rimasto sinceramente nel cuore?
Io ho amato in particolar modo, e fin da subito, l’Ufficale Tedesco Marcus Focke. E’ il personaggio che puo’ sembrare più stereotipato ma quello su cui abbiamo lavorato maggiormente(e devo molto anche a Matteo Biacca per questo). Convinti che avremmo fatto di Vercinge un film di genere, era ovvio che il cattivo doveva essere forte e non per nulla lo stesso Hitchcock diceva che nei film “‘più riuscito è il cattivo, più riuscito sarà il film”. Per Focke ci siamo ispirati ad una serie di personaggi cattivi presi dalle più svariate pellicole: non volevamo creare una psicologia complessa al personaggio, lui doveva rappresentare il Male; di fatti è di male e bene che si parla in Vercinge(come nella tradizione più popolare e commerciale in senso cinematografico), piuttosto che di Partigiani e di Fascisti. Ci siamo divertiti a contrapporgli il viscido e bigotto Fascista Vitelli, che in senso metaforico voleva rappresentare la più debole e sottomessa Italia all’opprimente e rigida Germania. Come nella miglior tradizione popolare il male va sconfitto e a questo ci siamo attenuti, pero’ al contrario di come dovrebbe suggerire la morale, alla fine del film, scopri che L’Ufficiale Focke è il personaggio che hai amato di più.
E la partecipazione straordinaria dell’attore e autore teatrale Mauro Adorni, come è avvenuta?
Massimiliano aveva il contatto di Mauro Adorni ed era da un po’ che avrebbe voluto collaborare con lui in qualche modo. Quando entrai anche io nel progetto decidemmo subito che lui avrebbe interpretato la parte di Ermes anziano e cosi lo contattammo per un incontro. La scelta di Mauro Adorni non fu casuale, noi sapevamo che aveva un espressività forte e in questo ruolo, privo di dialoghi, lui avrebbe potuto contare solo sulla mimica. Sapevamo pero’ anche che la mimica di Mauro si era più spesso prestata alla commedia che al dramma e qui entrava in gioco anche la sfida, per noi era davvero molto importante che accettasse, dato che la sua collaborazione avrebbe portato interesse e credibilità verso il progetto oltre a garantirci un’ottima performance. Lui accetto’ cortesemente l’incontro e ci invito’ a casa sua, dopo che gli spiegammo il progetto e le finalità che si poneva, prese la decisione di interpretare Ermes, e di questo lo ringrazieremo sempre.
Il corto Vercinge ha avuto il suo via nel 2007 e terminato nel 2008. Come ci si sente, in termini di gratificazione, a vedere la propria opera nel 2010, vincitrice del concorso MArteLive?
Uscire vincitori dal MArteLive è senz’altro una grande gratificazione. L’iter di Vercinge dura 2 anni, è il 2009 l’anno del suo debutto nei circuiti Festivalieri. Devo dire che mi ritrovo anche sorpreso di uscire vincitore con questa opera ad un Festival cosi lungo e stratificato com’è Martlive, in primo luogo perchè Vercinge si porta dietro un po’ di contraddizioni e per noi che ci abbiamo lavorato è difficile ora come ora farne un quadro generale. Vercinge nasce principalmente come opera di genere, fatta per intrattenere ed emozionare senza velleità d’autore o morali di sorta, e senza voler insegnare niente. E’ indubbio che esiste un grosso divario fra produzione e post-produzione, perchè laddove abbiamo dovuto arrangiarci e fare tutto da noi(senza l’ausilio di attori e troupe professionisti), ci siamo potuti poi in seguito avvalere dell’aiuto di professionisti del cinema che hanno seguito suono, musica e color correction, e questa spaccatura credo che a volte si avverta durante la visione. Vercinge oggi vanta dei meriti come la vittoria al Martlive e prima ancora la selezione ufficiale ai David di Donatello 2010, ma ugualmente è stato rifiutato più volte a rassegne Nazionali ed Internazionali, per cui di fronte a questi risultati sarebbe bello capire la reale debolezza e la reale forza del nostro film. Sarei già molto felice di sapere che in qualche modo il film trasporta emozioni. Da parte nostra vincere una manifestazione come questa, oltre ad essere gratificante, restituisce anche un po’ di tutta la fatica e l’impegno che ci abbiamo messo e di sicuro ci motiva per tutte le opere future.
Parlando del MArteLive, cosa ne pensi della manifestazione e di tutti i registi emergenti che hanno la possibilità dimostrare le proprie creazioni?
Credo che MArteLive rappresenti una grande opportunità per tutti coloro che ne prendono parte, in ciascuna delle discipline artistiche in gara. Nel caso specifico della sezione Cinema la possibilità più rilevante, a mio parere, è la visibilità che viene concessa alle opere. Avere un pubblico non è una cosa scontata a questo livello, sopratutto se si tratta di cortometraggi, ovvero opere prive di canali di distribuzione. MArteLive dunque, nella sua funzione di Festival, non solo offre una platea, ma strutturato com’è, passando quindi prima dalle Città e spostandosi a finali Regionali e Nazionali, sposta automaticamente l’attenzione del prodotto, offrendone visibilità di volta in volta ad un pubblico nuovo. Scegliendo inoltre dei vincitori a livello regionale garantisce una finale che comprende tutta la produzione Italiana in corso, offrendo una panoramica completa e ricca.
Proprio sul fatto di potersi pubblicizzare, in manifestazioni come quella del MArteLive, tu hai creato l’associazione culturale Penombra Film, insieme a Massimiliano Niero e Matteo Biacca. Puoi raccontarci come tutto è nato e quali sono i vostri obiettivi in merito?
L’Associazione Culturale Penombra Film nasce nell’Aprile del 2008 . Lo scopo primario che ne contraddistingue lo Statuto è la realizzazione di opere di natura cinematografica, tuttavia l’Associazione non rappresenta solo questo, ma è anche punto di incontro ed è aperta a tutti gli appassionati di cinema e a coloro che vogliono prendere parte attiva nella lavorazione dei progetti. All’interno dell’Associazione ci sono sceneggiatori, registi, attori ed altre figure tecniche. Quando io Max e Matteo decidemmo di fondarla andavamo incontro ad alcune nostre esigenze, la prima era che qui dove viviamo noi, a Parma, la realtà cinema è ancora un po’ assonnata, esistono gruppi e piccole realtà che lavorano ma nonostante si tratti di una piccola città, ci sentivamo mancare quel ponte e quella collaborazione che dovrebbe invece esistere tra persone che hanno la stessa passione. L’Associazione doveva servire a questo, a riunire e creare un punto di contatto tra queste realtà, consci che avere più punti di vista all’interno di un unico gruppo, avrebbe arricchito il lavoro di tutti. Di questo ci possiamo ritenere soddisfatti perchè dal 2008 ad oggi gli orizzonti e il numero di Soci si sono estesi, e il numero di opere che quest’anno porteranno il nome Penombra saranno diverse. Quando pero’ la fondammo l’obbiettivo era anche un altro e andava di pari passo alla post-produzione di Vercinge. Ci eravamo accorti che il materiale girato era buono e volevamo alzare il livello, ma per fare questo ci serviva del budget e l’Associazione ci aiutò proprio in questo, dal momento che andare a fare una richiesta agli enti e agli sponsor come privati, ci avrebbe fatto perdere credibilità. Fortunatamente poi è andata bene. Ora dal versante Penombra sono in arrivo altri corti firmati da registi diversi, ed in cantiere c’è anche un lungometraggio.
Abbiamo visto il trailer dell’opera Al Crepuscolo. Vuoi anticiparci qualcosa?
Al Crepuscolo è un cortometraggio che ho girato subito dopo Vercinge. Ora è in fase di montaggio e spero potrà essere pronto nei primi mesi del 2011. Le modalità in cui lo abbiamo girato sono le stesse di Vercinge, è un prodotto zero budget per il momento, ma sono intenzionato anche questa volta a trovare sponsor per la post-produzione, perchè fino a questo punto mi sembra che il prodotto meriti. Anzi ne approfitto per lanciare un appello ai lettori e a chiunque volesse farci da sponsor o a collaborare, potrà trovare i nostri contatti sul sito www.penombrafilm.com E’ girato tra Parma e Piacenza e racconta una storia molto cupa e densa di atmosfera, ma anche malinconica. E’ anche questo un film di genere e si contamina di registri diversi, ma non voglio svelare troppo, spero potrete vederlo presto, e spero che le giurie e le commissioni selezionatrici nei festival inizino ad essere un po’ meno conservatrici e ad aprirsi ad opere che non marcino solo sui linguaggi e sui temi della nostra cara Italia del Dopoguerra. Potrete comunque trovare già il trailer ufficiale su Vimeo.
Altri progetti futuri, dopo la vittoria al MArteLive?
Sto lavorando a diversi progetti, alcuni miei ed altri di amici registi. Dopo Al Crepuscolo cercherò di sistemare il montaggio di un’opera che avevo girato prima di Vercinge e avevo dovuto sospendere, era un corto liberamente ispirato alla novella di Pirandello ‘Il Treno ha fischiato’ ed ha come titolo provvisorio ‘Il suono della libertà’. Esiste già un trailer non ufficiale che è in rete da anni. Inoltre sono alla stesura di un Lungometraggio, l’idea è di girarlo nella nostra campagna Emiliana e sarà un horror, siamo ancora in fase di scrittura quindi non so quantificare i tempi più prossimi ad una sua possibile realizzazione, ma per girare questo avremo bisogno di produttori veri, non tanto per il costo effettivo dell’opera,che stiamo limitando già in fase di stesura, ma perchè sarebbe impensabile girarlo nei modi e nei tempi di Vercinge. Comunque sono fiducioso. Infine, parallelamente a questo, va un altro progetto di lungo, presto lavoreremo su un trattamento che prende spunto da un famoso fatto di cronaca nera Italiana e vedrà coinvolti diversi Soci Penombra. Nell’insieme di questi progetti, speriamo che presto qualcosa possa partire e che la macchina cinema cominci a muoversi.
Noi del Martemagazine ti ringraziamo per il tuo tempo e ti auguriamo tanta, ma tanta fortuna e speriamo di riaverti qui con noi al più presto!
Grazie a voi per tutta la visibilità offerta e per il vostro splendido Festival.
Alessia Grasso
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Alessia Grasso, cinema, Intervista, martelive, martemagazine, Matteo Macaluso, Vercinge