INTERVISTA_ Musica nuda: Petra Magoni e Ferruccio Spinetti
Prima dell’atteso concerto all’ultima serata delle finali nazionali MarteLive, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, il duo attivo dal 2003, già conta 5 album di cui l’ultimo, 55/21 registrato per la prestigiosa etichetta Blue Note.
Il progetto prende il nome di Musica Nuda volendo sottolineare l’essenzialità delle loro produzioni e reinterpretazioni. E a gennaio uscirà il nuovo lavoro in studio composto principalmente da brani inediti.
Le cronache ci raccontano un successo maggiore in Francia rispetto all’Italia. Secondo voi qual è il motivo?
Mi dispiace subito contraddirti però spesso si tende a dire questa cosa, forse per “esterofilia”. Ti assicuro che in Italia siamo apprezzati almeno quanto in Francia, durante gli ultimi due anni forse anche un po’ di più. La cosa che però ci lusinga è che in Francia vendiamo tantissimo così come in Italia, e soprattutto facciamo lo stesso numero di concerti e questo ci fa molto piacere. Il motivo esattamente non te lo so dire, all’inizio io e Petra ci sforzavamo anche di impostare una scaletta particolare per l’estero, invece spesso in Francia, Germania ed in altre nazioni ci chiedono di suonare il nostro repertorio italiano, perchè sono curiosi di sentire e conoscere la nostra storia, ovvero Battisti, De Andrè, e poi anche i pezzi scritti da noi. Sono incuriositi proprio della nostra lingua.
Che effetto fa essere tra i pochi artisti italiani prodotti dalla prestigiosa etichetta BlueNote?
Chiaramente ci fa molto piacere anche perchè questa è stata una cosa fortemente voluta dalla BlueNote Francia, anche se prima avevamo un contratto discografico con un’etichetta indipentente (Bonsai Music) con la quale ci siamo comunque trovati sempre molto bene. Il logo BlueNote è sinonimo di qualità, buona musica, e non ti nascondo che forse è stato un apripista per poter suonare in vari festival in varie parte del mondo come Ecuador, Olanda, Germania, e il marchio Blue Note ha sicuramente aiutato.
Nel vostro repertorio spaziate molto, fra autori e generi a volte anche molto distanti come Sting, Anouk, Antonio Virgilio Savona, Aretha Franklin. Come avviene la scelta dei brani da “spogliare”?
All’inizio abbiamo attinto da quelli che erano i nostri amori musicali, il nostro passato comune come la formazione classica, poi piano piano abbiamo incominciato sia a scrivere canzoni nostre, sia a farci dare canzoni da altri autori e compositori. Quelle del nostro repertorio sono tutte canzoni che ci emozionano o ci ricordano qualcosa, c’è comunque un grande amore ed un grande rispetto per quello che suoniamo. Anche per quelle che apparentemente prendiamo un po’ in giro come “Non ho l’età”.
Prima di eseguire il brano “Le Due Corde Vocali”, solitamente Ferruccio racconta di avere trovato il diario della fidanzata e di essere così venuto a conoscenza del suo tradimento. Sei realmente tu il protagonista?
Le canzoni hanno sempre il bello di essere un mistero, nel senso che non si sa mai, quando uno scrive una canzone, se è autobiografica piuttosto che completamente inventata. Però in questo caso specifico ti posso dire che si tratta di un episodio successo in parte anche nella realtà, e secondo me io e Petra siamo stati bravi a scrivere una canzone ironica da una situazione sicuramente non esattamente ironica, anzi drammatica.
Ultimamente avete girato il mondo in tour. La vostra presenza sul palco è caratterizzata da una forte attitudine allo humour, fra battute e sketch improvvisati. Come ve la cavate sugli stage stranieri?
In Francia a volte il pubblico ride più che in Italia, perchè sia io che Petra non parliamo benissimo il francese, anche se io l’ho studiato per 5 anni alla ragioneria a Caserta. Parecchie parole in napoletano assomigliano a quelle francesi. Perciò mischiando queste due carte, ovverosia il dialetto napoletano e il francese che conosco io, la gente muore dal ridere.
Ti faccio un altro esempio: tempo fa siamo stati in Israele e spesso con le lingue particolarmente ostiche Petra si è fatta suggerire delle frasi chiare tipo “buonasera” o “come va?” e ti assicuro che anche rompere il ghiaccio dicendo due parole, così nella lingua madre, aiuta molto a catturare l’attenzione e la simpatia del pubblico.
Avete mai pensato di registrare un album di soli inediti?
Certo è il prossimo che è quasi pronto, deve uscire a gennaio: ci saranno sia pezzi nostri che di altri compositori come Pacifico, Silvie Lewiss, Alessandro Bonomo, Luigi Salerno, Max Casacci dei Subsonica: davvero un disco bello sostanzioso…
F.R.
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