I due gentiluomini di Verona
ROMA- Amicizia, amore, intrighi, passioni, giochi di potere e di denaro: la commedia teatrale di William Shakespeare, I due gentiluomini di Verona” riprende vita nell’incantevole teatro elisabettiano nel cuore di Villa Borghese a Roma, il Globe Theatre, sotto la direzione artistica del grande Gigi Proietti.
La commedia è una delle prime scritte dal Bardo, nonché una delle meno conosciute. Racconta di due gentiluomini veronesi, Valentino (Giampiero Ingrassia) e Proteo (Gianluca Guidi), amici da sempre e mai in conflitto. Le loro priorità spingono il primo a lasciare Verona per recarsi a Milano per tentare la fortuna, il secondo ad innamorarsi perdutamente di Giulia (Viola Pornaro) seppur costretto dal padre a raggiungere l’amico fraterno. La città veneta provoca una metamorfosi nei due amici: Valentino si riscopre innamorato dell’amore e della bella Silvia (Loredana Piedimonte), un’attraente dama aristocratica con cui intreccia una coinvolgente e segreta liaison, Proteo perde di vista i buoni propositi amicali e relazionali e si infatua della bella dell’amico. Il triangolo amoroso creerà non pochi disguidi e situazioni al limite del paradossale tra i protagonisti della vicenda, parenti e servi inclusi. Risentimenti, gag, fraintendimenti, tensioni e travestimenti: amicizia o amore? Happy ending o closing time?
La riproposizione romana e “globiana” di luglio degli intrighi ed affari dei due protagonisti e degli avvicendati loro vicini ha una firma molto importante: la direzione artistica di Gigi Proietti. Grande come sempre, Proietti ci mette del suo e crea per l’occasione un cast importante di attori noti e meno noti, ma tutti con una verve particolare ed un imprinting che ne ricordano tempi e mimica. Il Valentino ed il Proteo si intendono bene e i loro diverbi e scambi di battute risulta sempre eccellente: maggiore caratterizzazione l’ha assunta il secondo per esigenze di copione, interpretato da un eccellente figlio di Johnny Dorelli e Lauretta Masiero, forse leggermente meno conosciuto dal grande pubblico del suo compagno di scena Ingrassia, ma il binomio tra i due è davvero notevole. Ma nel cast ancora altri attori meritevoli: l’ex Vizietto Nicola D’Eramo, il brillante Pietro De Silva e la brava Viola Pornaro.
Francesco Sala alla regia è una sicurezza ed il suo sodalizio con il direttore continua a portare buoni frutti. La traduzione e l’adattamento di Vincenzo Cerami riprendono e adattano le linee comiche di Shakespeare al nostro contesto storico: il risultato è ottimo e sottintesi e giochi di parole sembrano propri del XXI secolo nonostante i 4 secoli intercorsi. Infine, ciliegina sulla torta, come se non bastasse ancora, le musiche del Premio Oscar Nicola Piovani.
Quando anche un semplice accompagnamento o qualche stornello a mo’ di serenata alla luna diventano autentiche forme d’arte, quando la combinazione melodica ed armonica di una chitarra, un violino, un pianoforte è un plusvalore in acustica ed emotività, il risultato è eccellente.
Il Globe Theatre esplode al termine delle due ore di rappresentazione in un caldo applauso che abbraccia tutti gli autori ed i lavoratori all’interessante (ed anche audace) performance teatrale. Forse 120 minuti sono un po’ troppi, causa sgabelli poco comodi del teatro elisabettiano, che influiscono non poco sull’attenzione della commedia e sulla sua godibilità. Ma, obiettivamente, sono solo piccolissimi disagi: squisito risultato, che coinvolge grandi e piccoli, esperti e neofiti del genere. Gentiluomini e non.
Francesco Salvatore Cagnazzo
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