Canio Lo Guercio: suppliche d’Ammore
Artista poliedrico e “particolare” ogni suo progetto è una sorpresa per le menti più aperte alle sperimentazioni sonore che investono non solo il campo musicale, ma ogni ambito artistico. Stavolta Canio Lo Guercio propone un progetto sicuramente stuzzicante, dal titolo Amaro Ammore, commistione di musica, poesia, teatro e imploranti suppliche d’amore. Ne abbiamo parlato con lui…
Canio in cosa consiste il progetto Amaro Ammore?
Amaro Ammore è un progetto composito, articolato, ha tanti aspetti diversi. E’ un modo per relazionarsi e per mettere insieme elementi diversi di approccio alla poesia, che abbia per oggetto la supplica d’amore. L’intento era quello di mettere insieme la gente comune invitandola al tema e “costringendola” a praticare la poesia. Ci sono anche poeti già affermati che hanno aderito alla mia idea di proporre la supplica d’amore ed è successo che il progetto ha riscosso un enorme successo. Attraverso il web, i social network si è diffusa la notizia di questa iniziativa e la gente ha cominciato a scrivermi e a mandarmi queste suppliche. Il fatto che io abbia deciso di lavorare su questo tema, in un percorso a tappe di cui la prima sarà Nettuno il prossimo 31 luglio, con degli incontri con le persone è strettamente legato all’idea di realizzare una commistione di cose: una performance, un happening, un concerto, un reading-live, un festival, una cerimonia sacra, un rito collettivo.
Uno spettacolo interattivo insomma…
Diciamo di sì…o meglio i partecipanti, compresi gli artisti che vi hanno aderito esprimono la loro opinione su questo tema con il loro apporto. Io alla fine faccio un po’ da coordinatore, quindi durante lo spettacolo ci sarà modo di ascoltare le suppliche che ci sono arrivate recitate da attori, ascolteremo i poeti che saranno presenti e poi ci sarà il coinvolgimento di tanta altra gente.
Mi pare d’obbligo chiarire cosa è una supplica d’amore…
Supplica è un termine propriamente religioso: è una preghiera forte, intensa, con cui colui che prega chiede qualcosa. Dall’altra parte invece c’è il canto d’amore, quello della canzone classica napoletana, che è una tra le espressioni più forti del campo. Quindi l’unione tra le due cose, la religiosità e la passionalità, ha fatto uscir fuori la supplica d’amore. E’ un veicolo per un messaggio che per ognuno di noi è importante che qualcuno ascolti, anche perché dietro ogni supplica, più o meno d’amore, c’è sempre una situazione difficile, un po’ di disperazione, tanto che la supplica è uno strumento, diciamo, estremo per tentare di risolvere qualcosa, l’ultima spiaggia, insomma…
Detto ciò, io ho messo in piedi questo spettacolo per far incontrare le persone e, hai visto mai che tra una supplica e l’altra qualcosa non vada a buon fine?!
La cosa che mi ha colpito di questo progetto è che rappresenta un’opportunità per chiunque, spettatore o attore, di esprimere i sentimenti più profondi, che sono anche quelli che si tende a nascondere, un’occasione per uscire allo scoperto.
Esattamente. Noi viviamo situazioni di relazione tendenzialmente superficiali, senza demonizzare niente e nessuno, perché anche la superficialità ha un suo valore. Spesso spettacolarizzare le relazioni umane è basarsi essenzialmente sull’apparire nel mondo dello spettacolo. Spingere le persone a scrivere o a dedicarsi a pensare a qualcosa del genere significa spingerle a guardarsi dentro, facendo assumere al progetto un aspetto più profondo.
Amaro Ammore è ospitato in una, chiamiamola rassegna, che si chiama Rifrazioni, che si occupa di portare l’arte e la cultura in posti deputati generalmente ad altro…
Rifrazioni è un festival molto interessante che ha questo tipo di particolarità: l’artista stesso individua e sceglie il posto in cui effettuare la sua performance. E si finisce così per scoprire posti “diversi” che vengono visti sotto una nuova luce. Amaro Ammore per esempio si svolgerà a Nettuno in un posto splendido che è il cortile interno dell’Ex Divina Provvidenza, un luogo racchiuso, protetto, ma che si affaccia sul mare, sottolineando ancora una volta il connubio particolare tra religione e passione.
La centralità rimane però quella di cui abbiamo parlato prima: il lavoro sulle suppliche. Ce ne sono arrivate centinaia dal web, e tantissime provengono dai banchetti che sono stati tra giugno e luglio ad Anzio e Nettuno…
Canio tu anche in altri progetti, come Passioni che proseguirà anche nella prossima stagione, hai espresso sempre un certo gusto per le contaminazioni culturali. Ma ciò che balza all’occhio è principalmente una ricerca degli istinti più forti dell’essere umano che comunque fanno capo sempre all’Amore, cosa rappresenta per te la passione intesa in senso esteso?
L’amore, la passione, interessano sia i ricchi che i poveri, perché ognuno a suo modo le vive e non solo legate ad un’altra persona, si tratta anche di passione e amore per la vita stessa, un modo di commuoversi, di emozionarsi.
Secondo me è la forma di energia più forte al mondo, credo che chiunque abbia vissuto una situazione di questo tipo si sia reso conto che in quel momento il proprio corpo, la propria mente, vivono di una forza prorompente. A me questa forza interessa proprio così com’è, bisogna solo trovare il modo perché ciò avvenga con naturalità e “qualità”, perché facciano crescere e prendere coscienza di sé e comprendere meglio anche gli altri.
Parliamo di Miserere, tuo progetto multimediale, che viene presentato come: “preghiera d’amore al netto di indulgenze e per appuntamento”. Ti va di parlarcene?
Miserere è un po’ il fratello maggiore di Amaro Ammore perché coinvolgeva dei poeti, degli artisti che hanno recitato e cantato con me. Per quanto io continui ad usare termini religiosi, il mio discorso è fortemente laico, molto carnale e molto poco spirituale. La passione di cui parliamo è profonda, a me interessa la religiosità dell’Amore e non il contrario.
Miserere è nato come una carovana che si dava appuntamento per mettere in piedi le performance, fatte a tappe: l’andare in fila è procedere a catena, e la processione itinere di Miserere era un moltiplicarsi delle pronunce, un replicarsi dei fiati.
Il tema in fondo è sempre lo stesso…
Tema interessante e che non scade mai, molto democratico e popolare, direi…
Sai, la poesia è espressione profonda, ma nella canzone puoi trovare il massimo della poesia e risultare al contempo assolutamente popolare. E’ questo il mio lavoro e lo porto avanti con dedizione e passione. Poi sono contento che intorno al lavoro di Amaro Ammore gravitino poeti come Gabriele Frasca, che è uno dei più grandi poeti popolari, una critica letteraria come Gilda Policastro e il Centro Anziani di Nettuno e tanti tanti altri. E’ bella questa voglia di esserci, di ascoltare la voce degli altri.
Grazie Canio, ti facciamo i nostri migliori auguri itineranti per il tuo progetto che, davvero, è molto interessante. Ci vediamo a Nettuno, io intanto vado a preparare la mia supplica…
Edyth Cristofaro
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