MODA&RICICLO V_ Accessoriando…
In principio fu la cravatta! Se non fosse stato per Lavinia Tucciarelli, una delle stiliste in concorso per la sezione Moda & Riciclo di questa settimana, non avrei mai pensato che quegli abiti così femminili e colorati fossero stati ricavati da cravatte.
Ebbene sì, questa ragazza ha voluto reinventare un accessorio prettamente maschile per vestire corpi femminili, ricavandone con una maestria invidiabile e un gusto particolare per gli accostamenti delle fantasie più colorate e impensabili, top, vestiti, gonne. Le sue modelle sfoggiano questi abiti effetto “vedo non vedo” con nonchalance, truccate in modo ambiguo e teatrale, i capelli raccolti e gli sguardi furbi di chi sa di vestire non solo un abito, ma un’idea.
Lavinia ha fatto la scenografa per un celebre locale gay di Roma ed è da qui che ha tratto ispirazione per questo gioco lui-lei creato appunto da un accessorio prettamente maschile che magicamente fra le sue mani, e sotto la sua macchina da cucire, si trasforma in vezzo squisitamente femminile.
E di vezzi parliamo nominando Koki Mani di fata, che, come preannuncia il suo nome, fa della stravaganza il punto nevralgico delle sue creazioni. Koki utilizza prima di tutto i colori e i tessuti, la ricerca si basa su questi due elementi per approdare alla sua leziosa passione per i cappelli, di ogni forma, colore, grandezza, epoca. Cappellini anni ’50, cuffiette sobrie (più o meno), classici cappelli a tesa larga, creati con le sue mani agili e svelte e con il suo ingegno che la spinge a sperimentare nuove possibilità. Quella più eccentrica e originale è quella dell’utilizzo di cd e vinili, corredati da merletti, pizzi, volant, per realizzare cappelli inediti incredibilmente in linea con il contesto del MArteLive, che appunto abbina arte ad altra arte senza porre limiti alle possibili contaminazioni che l’una possa avere da o sull’altra.
Mikaela Dema
25 maggio, Koki Mani di fata, Lavinia Tucciarelli, martelive 2010, martemagazine, Mikaela Dema, Moda & Riciclo