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Alice, lo stile delle meraviglie

ileniapolsinelli
[DIMODA & DEMODE’]

ileniapolsinelliC’è un posto che non ha eguali sulla terra. Questo luogo è una terra colma di meraviglie, mistero e pericolo.  Si dice che per sopravvivere qui bisogna essere matti. E per fortuna, io lo sono”. Johnny, Cappellaio Matto del nuovo capolavoro di Tim Burton descrive così il regno del non-sense in cui l’unica regola è il piacere di sovvertire qualunque realtà.

Nelle prime scene del film che ha incassato 41 milioni di dollari negli Usa l’aria statica dell’alta borghesia  plasma abiti che appaiono gabbie di conformismo e opulenza. Scappare da un futuro cucito su misura dai grandi in nome della fantasia, questo è l’obbiettivo di Alice, care Fashion alice_in_wonderland_poster_2-480x710Victims.
Il ritorno nel Paese delle Meraviglie si configura come un percorso di formazione durante il quale la protagonista ormai tredicenne attraversa continue perdite d’identità. Ad ogni passaggio di stato corrisponde un cambio di abito che rende la ragazzina inconsapevole icona di eleganza e raffinatezza. Libera dai corsetti  rigidi della società, Alice scivola in vestiti morbidi dalle linee che seguono ogni passo o respiro. Rimpicciolita dopo aver bevuto un’ampolla magica annega nel consueto abito azzurro per comparire coperta di ruches ora impercettibili, ora evidenti.
I costumi disegnati da Coleen Atwood esplorano le tonalità del turchese tanto caro all’edizione disneyana con rivisitazioni e improvvisi cambiamenti: il bianco candido di una tunica che leggera come una farfalla l’abbraccia o la lucentezza delle armi che ricordano la forza di Giovanna d’Arco. Indimenticabile riferimento al fantasioso Edward Mani di Forbice l’abito che il cappellaio matto ritaglia per Alice intrappolata nella teiera, gonna in tulle e fiore blu sul petto. Romantico, ma non eccessivo.
Se la seta si muove sul corpo disegnando origami come in una sfilata di Vivienne Westwood, lo stile ispirato ad Alice era già entrato nel mondo della moda ancor prima di essere visto nelle passerelle: la stravagante Gwen Stefani cantava circondata da bianconigli con gli occhi a mandorla o piangeva macroscopica in una casa che le ingabbiava il corpo.
Tra gioielli con i semi delle carte, videogame anche per I-Phone e trousse con ombretti dei colori del Brucaliffo o dello Stregatto, il merchandising vende ogni sfumatura del Paese delle Meraviglie. E nemmeno la moda è immune dal contagio: avete presente gli orologi trasformati in mini-bag e gli insoliti animali proposti dalla collezione di Furla? Puro surrealismo da indossare, care Fashion Victims…

Sofia Mattioli

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