Con parenti come questi…
[STREAP-TEASE: FUMETTI MESSI A NUDO]
Le mie letture a fumetti delle ultime settimane hanno avuto un denominatore comune: la famiglia! Ma se state pensando ai Robinson o ad un nucleo familiare al sapor di dolcificante come quello del Mulino Bianco, siete lontani dal bersaglio.
Mi riferisco alla famiglia disfunzionale, dove si passano le giornate a lavare i panni sporchi in casa, dove l’equilibrio nei rapporti tra i suoi membri è traballante come un bicchiere di cristallo sull’orlo della mensola più alta, dove lo sporco nascosto sotto il tappeto diventa ancora più visibile. Dopotutto sono queste le letture più interessanti o no?
Il primo titolo della lista è Le bizzarre avventure di JoJo, che da questo mese la Star Comics ha provveduto a ristampare dall’inizio, datato 1987 a firma di Hirohiko Araki; avevo già menzionato questo manga alcune settimana fa parlando dei Maestri dell’orzo, perché in effetti le due opere hanno come tratto distintivo l’avere entrambe come protagonisti sempre i membri della stessa famiglia, seppure in periodi e contesti storici diversi da serie a serie. Ma affrontare l’elemento genealogico, così come gli straordinari combattimenti a colpi di stand e onde concentriche, è prematuro per chi decida di avvicinarsi alla saga dei Joestar con questo primo volumetto in cui viene riproposta la serie di debutto, Phantom Blood. Piuttosto, a restare impresse nella mente saranno le atmosfere angoscianti che pervadono le oltre 300 pagine in cui Araki racconta di come sul finire del XIX secolo un giovane sbandato, per un malinteso, verrà adottato da una ricca famiglia londinese. Il suo nome, oscura citazione dall’Apocalypse di Coppola, è Dio Brando e il suo ghigno perverso in breve tempo riesce a turbare la serenità della nuova famiglia. Pur di accaparrarsi il tesoro dei Joestar, e proseguire indisturbato nella sua ascesa sociale, Dio non esita a ricorrere a violenze fisiche e psicologiche sul fratellastro JoJo, erede di diritto della fortuna familiare, per isolarlo da ogni amico e spingerlo alla pazzia. Dopo anni di angherie ed intrighi, la resa dei conti non tarda ad arrivare, ma viene resa più movimentata da una misteriosa maschera azteca che si nutre di sangue umano. La partenza della lunga e scoppiettante saga dei Jojo, uno dei manga più creativi e sorprendenti mai realizzati, inizia qui e pur se ancora frenata dai limiti artistici di un autore all’epoca acerbo, possiede già tutte le caratteristiche che la resero un cult tra gli appassionati: azione senza pause, trovate narrative fuori dagli schemi, caratterizzazioni dei personaggi estreme eppure credibili. Se iniziate a leggerlo, per i prossimi mesi non farete che menare pugni e calci volanti nell’aria.
L’ altro albo dell’elenco si apre invece come una buffa serie di documentari in onda attualmente su Sky, e cioè con decine di giovani donne che partoriscono senza sapere di essere incinte!
Il frutto dei loro sforzi, presumo consapevoli a questo punto, viene raccolto da un pragmatico inventore, che progetta di crescere buona parte di questi pargoli dotati di superpoteri allo scopo di renderli una squadra di eroi deputati alla difesa del pianeta. Tutti li conosceranno come The Umbrella Academy, e pur non possedendo legami di sangue, i piccoli orfani vengono educati come fratelli e sorelle dal loro severo mentore.
Questo nel passato. La serie invece inizia in un tempo presente in cui è evidente che qualcosa non ha funzionato nell’alchimia del gruppo, che si è quindi sciolto portando ognuno dei 7 membri per la sua strada, fino al giorno in cui un evento luttuoso non li costringe ad una forzata rimpatriata che riporta a galla vecchie acredini, shock ed antipatie.
The Umbrella Academy rappresenta l’esordio nel mondo dei fumetti del frontman dei My Chemical Romance, Gerard Way, il quale stupisce per la familiarità con il mezzo e per l’approccio disincantato ad un genere, quello dei supereroi, in cui è davvero difficile inventare qualcosa di nuovo. La serie si è subito fatta notare oltreoceano per lo spirito iconoclasta, totalmente irriverente a cominciare dalla carrellata di nemesi improponibili per finire alla scelta di nominare i membri del gruppo con le cifre progressive da 1 a 7, un po’ come nel vecchio cartoon con protagonisti i Cyborg 009, i nove supermagnifici.
Brillanti sono pure i dialoghi, secchi e pungenti come vuole la moda contemporanea che predilige fumetti sempre più simili a serial televisivi, e aderente ai tempi della fiction televisiva è anche il montaggio delle tavole, forse il vero punto di forza del lavoro di Way. Spesso si intervallano velocemente, anche al ritmo di singole vignette, diverse situazioni, confronti verbali e fisici, generando un ritmo veloce e in grado infine di sorprendere il lettore quando la sequenza si risolve con ipercinetiche pagine in cui tutti i piani tornano ad incontrarsi.
Tanta maestria non troverebbe il giusto sfogo però se non venisse supportata da un disegnatore capace di stare al passo con i giri del motore narrativo, e Way ha avuto la fortuna o il merito di scegliere come partner artistico il poco conosciuto Gabriel Ba, disegnatore che sa conciliare la muscolarità del comics statunitense con l’eleganza del fumetto europeo. I disegni di Ba sono lineari, spesso al limite della stilizzazione, eppure le tavole grondano di buffi dettagli e tutti i personaggi sono esteticamente diversificati. Il risultato finale sono tavole pulite al punto giusto, in modo da non risultare mai povere, ma impreziosite da una colorazione calda che spesso non rispetta i bordi, come per adattarsi allo spirito anticonvenzionale del racconto.
A dispetto di viaggi nel tempo, apocalissi musicali e Torri Eiffel che crollano, l’avventura di debutto dell’Accademia contiene a malapena i semi di quello che la serie potrà diventare, specie nei rapporti interpersonali tra i characters, e non resta che aspettare i successivi volumi, editi dalla Magic Press, per scoprire se le promesse verranno mantenute. Noi, avidi lettori di sordidi intrecci familiari, friggeremo nell’attesa…
Diego Ciorra
Diego Ciorra, Le bizzarre avventure di JoJo, martelive, martemagazine, rubrica streap tease: fumetti messi a nudo, The Umbrella Academy