Houston, abbiamo un fumetto!
[STREAP- TEASE: FUMETTI MESSI A NUDO]
A 40 anni dal giorno del primo allunaggio, il mondo intero è tornato a ricordare cosa provò in quel lontano 20 Luglio del ’69, quando l’uomo conquistò lo spazio e l’illusione di aver compiuto un piccolo grande passo verso un futuro migliore.
Stavolta l’attenzione nei confronti del nostro satellite è stata tanta che anche lo sciocco per un momento avrà smesso di guardare il dito per ammirare il suo volto pallido; in fondo al di là di influssi più o meno leggendari o scientificamente provati, dai cicli delle maree a quelli delle donne, possiamo ben dire che la Luna è davvero sempre stato affianco degli uomini, spettatrice silenziosa delle nostre vite. E chi non ha ricordi legati nel bene e nel male al diafano corpo celeste che ha fatto palpitare poeti, ululare licantropi e rivaleggiare nazioni?
Io ad esempio da bambino ero convinto che la Luna fosse fatta esclusivamente di formaggio! La strampalata visione della superficie lunare composta d’ Emmental, per via dei buchi del formaggio assimilabili ai noti crateri, mi derivava direttamente da qualche vecchio cartone animato di cui ho perso ogni dettaglio se non, appunto, questo. Il primo vero viaggio sulla Luna, prima che con Verne l’ho compiuto in una delle più riuscite parodie di Luciano Bottaro, Il Paperin Furioso, Come nell’originale poema epico dell’Ariosto, anche qui il nostro “paperoe” perdeva il senno della ragione e toccava a Gastone/Gastolfo arrischiarsi sul satellite alla ricerca dell’ampolla contenente il senno del cavaliere, che nel frattempo era impazzito e continuava a saltellare sul suo destriero meccanico, l’unico cavallo che era in grado di montare, brandendo la sua mazza a destra e manca lanciando improperi in versi contro poveri malcapitati. Quello della saga medievale di Bottaro, seguito di Paperino il Paladino, è un tenero ricordo del periodo in cui attraverso i rifacimenti Disneyani mi sono avvicinato ai più grandi classici della letteratura mondiale, da El Cid Campeador al Faustus di Goethe. Queste storie speciali sono un luminoso esempio di come gli autori italiani abbiano contribuito più degli altri a radicare i personaggi Disney nell’universo dell’immaginario come vere icone, contemporaneamente paradigmatiche nei loro caratteri fondamentali ma pronte ad essere utilizzate come maschere attraverso cui far rivivere, in maniera rispettosa, i più famosi eroi della cultura mondiale. Le parodie Disney, raccolte di recente in una gloriosa collana ed anche in allegato al Corriere della Sera, erano curate in ogni dettaglio, nelle sceneggiature, a dispetto dei miseri remake di poche pagine realizzati dagli artisti statunitensi, e nella rielaborazione grafica degli attori, dei loro abiti e delle scene, e potevano spesso vantare notevoli versi in rima, ironici e ritmati come filastrocche o drammatici e solenni come in una tragedia.
Sono sicuramente delle gemme a fumetti, da riscoprire e soprattutto da far conoscere ai più piccoli per instillare in essi un po’ del grande amore per la letteratura che erompeva dalle tavole di Bottaro e dei suoi colleghi, Guido Martina e Michele Gazzarri.
L’ultimo vivido ricordo disegnato che condivido con sorella Luna è legato invece ad un manga di ispirazione fantascientifica tuttora in corso di pubblicazione, in Giappone e in Italia, Moonlight Mile.
Più che con la fantascienza, l’opera di Yasuo Otagaki sembra avere molto in comune con le simulazioni di scenari spaziali che si svolgono nei laboratori della NASA, a giudicare dall’impegno nel cercare la massima verosimiglianza possibile nelle vicende raccontate. Pur se ambientato in un presente alternativo, Moonlight punta a narrare con scrupolo cosa avverrebbe nella realtà se scoppiasse una seconda corsa allo spazio da parte delle principali potenze mondiali, in seguito alla scoperta di una preziosa fonte energetica alternativa sul suolo lunare. Protagonisti del manga sono due amici alpinisti, uno giapponese ed uno statunitense, che incontriamo nell’incipit del racconto in cima all’Everest: “Sono stufo di scalare montagne. Troviamo qualcosa di diverso”, dice uno all’altro ed alzando lo sguardo al cielo capiscono immediatamente quale sarà la prossima sfida. Attraverso brevi capitoli Otagaki descrive il periodo di training da astronauti, in due diversi programmi spaziali, e poi il successivo riavvicinamento per partecipare ad una rischiosa missione sulla Luna, intervallando le vite dei due protagonisti con quelle di numerosi altri comprimari, che vanno a comporre una complessa rete di relazioni, a mo’ di scatole cinesi, tra singoli individui, reparti speciali, enti spaziali, governi. Colpisce quindi la scelta di creare una storia d’ampio respiro, che dà spazio, diversamente da molti altri manga del genere, agli intrighi politici, alle ripercussioni economiche e sociali del secondo sbarco sulla Luna, equilibrando l’attenzione per le vicende vissute dai due piloti, tratteggiati forse con un’eccessiva sicurezza nei propri mezzi e nelle proprie convinzioni. Un altro aspetto che colpisce è la presenza di numerose scene di sesso, rappresentate nelle vignette senza alcun pudore, come mai si era visto in fumetti non vietati ai minori, e che coincide con la volontà di introdurre un mondo di adulti, in cui non trovano asilo dialoghi e atteggiamenti da fumetto di fantasia. Magari anche questo dettaglio attirerà la curiosità di parecchi lettori, mentre altri baderanno di più alle stupefacenti tavole in cui l’autore disegna particolareggiatissime stazioni orbitali, shuttle e satelliti. Per tutti vale comunque l’invito a farsi stregare dalla Luna.
Diego Ciorra
Diego Ciorra, Fumetti, martelive, martemagazine, Moonlight Mile, Paperin Furioso, Paperino Paladino, Streap-tease: fumetti messi a nudo