Ponyo sulla scogliera, regia di H. Miyazaki
CINEMA- Con Ponyo sulla scogliera, Hayao Miyazaki ci regala una versione molto giapponese di un classico delle fiabe, La Sirenetta di Hans Christian Andersen.
Uscito nelle sale il 20 marzo, per riuscire a vederlo sono dovuta tornare per ben due volte al cinema, perché era sempre tutto esaurito, e pagare un euro di prevendita per essere sicura di entrare. Quando esce un nuovo film di Miyazaki, vesto i panni della zia e porto al cinema i figli di due miei cari amici. Cielo, secondo me hanno mangiato la foglia e, considerato che il più grande ha 15 anni, direi che sono loro che accompagnano me, ma i film di Miyazaki riescono sempre a incantare grandi e piccini.
Ponyo è decisamente indirizzato ai più piccoli. I disegni hanno tratti semplici, le fattezze dei personaggi sono particolarmente stilizzate. I colori sono gioiosi, così come i fondali, che nella migliore tradizione del maestro Miyazaki, sembrano realizzati con i pastelli. Ma tutto parla direttamente al cuore, non importa quanti battiti abbia fatto.
La storia è quella di un amore tra una pesciolina, Ponyo, e un bimbo, Sosuke. E di una promessa. Solenne, ingenua, sincera: “Non preoccuparti, ti proteggerò e mi prenderò cura di te“. A far la parte del cattivo, ma non troppo, è il papà di Ponyo, lo stregone Fujimoto, che con il suo astio nei confronti degli esseri umani, incarna la critica ambientalista sempre presente nei film di Miyazaki. Immagini di rifiuti, inquinamento, sfruttamento del mare fanno da contraltare ai bellissimi fondali marini e alle creature che li popolano.
Nel ribellarsi al padre che non la vuole vedere trasformata in essere umano, Ponyo scatena involontariamente la ribellione della natura contro il mondo degli uomini. Solo l’amore e il senso di responsabilità, oltre che l’intervento della Dea Madre del Mare, potranno forse rimettere tutto a posto. Miyazaki cerca ancora una volta di coinvolgere i più piccoli su temi delicati, per sensibilizzarli, per farne degli ambasciatori del futuro, di un domani per tutti.
Spiega così il maestro: “Un bimbo e una bimba, amore e responsabilità, l’oceano e la vita: queste le realtà ritratte e semplificate in Ponyo. Così ho voluto offrire la mia risposta alle afflizioni e alle incertezze dei nostri tempi“.
Particolarmente interessante è la presenza, tra i personaggi secondari della storia, delle signore della casa di riposo della Casa dei Girasoli. Come si sa, il Giappone è uno dei Paesi più vecchi del mondo e gli anziani sono una parte importante della popolazione. Le signore, accudite con amore dalla mamma di Sosuke, sono le depositarie delle tradizioni e proprio una di loro profetizza il disastro imminente (lo tsunami) quando vede la pesciolina con il volto umano. Indicativo della sensibilità giapponese per la tradizione e del rispetto per gli anziani.
Trovate il trailer del film sul sito www.luckyred.it/ponyo/.
Per maggiori informazioni sulla produzione di Hayao Miyazaki potete visitare il sito del fan club italiano www.studioghibli.org, oppure consultare Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Hayao_Miyazaki.
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