Piji Live Septet in Lentopede
Serata da lupi quella dello scorso mercoledì 29 ottobre: Roma reduce da un nubifragio senza precedenti con tanto di partita di Campionato di calcio infrasettimanale sospesa, laghi e fiumi che avevano preso il posto delle strade ed un’aria da semi inverno che cominciava a prendere il posto delle splendide ottobrate romane dell’ultimo periodo. Eppure il clima al The Place, storico locale della Capitale, sito in via Alberico II in piena zona Prati, era davvero caldo ed accogliente.
Intimo e spazioso allo stesso tempo, il The Place è stato davvero il palco giusto per la serata di presentazione del progetto Lentopede di Piji e del suo Septet, composto da: Luca Iaboni alla tromba, Matteo Locasciulli al basso elettrico, Biagio Orlandi ai sassofoni, Matteo Ruberto alla chitarra elettrica e Domenico Sanna al pianoforte.
Un septet di tutto rispetto che crea un connubio ideale tra rock e jazz, sconfinando nel blues, nello slow e nelle macchiette divertite e divertenti tra i vari componenti del gruppo.
Il concerto è iniziato con una canzone dedicata appunto all’acqua, è proseguito con “Vestito di canapa”, uno dei pezzi vecchi di Piji e della sua band ed è andato avanti tra gag, battute, e sconfinamenti nello spettacolo teatrale del tutto imprevisto ed imprevedibile, con un Piji, come al solito “in palla”, che ha presentato con rime esilaranti i suoi collaboratori di scena ed amici, dalla voce sempre inconfondibile, i cappelli, i sorrisi e, soprattutto, la voglia di fare musica e farla bene.
“L’estate passa sempre troppo in fretta” canta Piji in “Madama Pioggia”, in tono con la serata, con una introduzione ed un assolo del sax di Orlandi e con un accompagnamento essenziale del pianoforte di Sanna, ma la presentazione dell’EP, inframmezzata da inserimenti e tributi a grandi cantautori della musica italiana come Fabrizio De Andrè e Ivano Fossati con “Smisurata preghiera” e con divertenti giochi sul rif di “New York New York” (contemporaneamente a Roma , il 29 ottobre c’era il concerto di Liza Minelli) è stato davvero come un raggio di sole in piena notte di tempesta.
Come in ogni spettacolo jazz che si rispetti lo spazio ad ognuno per esprimersi con il proprio strumento non poteva mancare ed è stata ancora una volta l’occasione per rendersi conto delle incontestabili capacità tecniche dei musicisti coinvolti e della forte empatia che li lega, l’uno all’altro, sul palco.
Lentopede, primo lavoro ufficiale da solista (autoprodotto) di Pierluigi Siciliani, cantautore romano che, negli ultimi due anni, ha conquistato ben sette premi di portata nazionale per la canzone d’autore è davvero un piccolo gioiello musicale.
Sarà stato per i toni di giallo caldo predominanti o per il calore che emanava dai ritmi cantautoriali contaminati da pop, jazz e rock, il risultato della serata al The Place è stato un mix di ritmi frizzanti e teneri, intimi e pubblici, esaltanti e vivaci, con canzoni che raccontano l’esistenza, la vita, con una lentezza tutta italiana, ma di altri tempi, che ci porta a pensare a quanto il tempo che scorre veloce non ci lasci apprezzare il meglio e a come, invece, la musica abbia bisogno anche di calma frizzantezza per essere apprezzata, proprio come l’acqua gassata di cui parla Piji nel brano di apertura del suo splendido EP: “AcO2qua”.
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