Una rivoluzione d’amore
[GRAFFI(A)TI AD ARTE]
Moltissime gallerie di Roma hanno organizzato vernissage ed eventi per la Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI, Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani, il 4 ottobre 2008 e le altre che non hanno aderito ufficialmente lo hanno fatto comunque con la presentazione di mostre di una certa rilevanza. Noi amanti dell’arte siamo in attesa delle date del 10 e dell’11 ottobre, dove i piccoli spazi dedicati all’arte saranno aperti fino alle ore 24.00 per il Roma Art Weekend. Per ora vorrei citare un’artista che ha usato l’arte per una sua guerra personale.
L’artista in questione è Bertina Lopes e la sua personale è ospitata presso la Galleria Tartaglia in via XX settembre. Ne La forza più grande di una rivoluzione è l’amore i colori di questa rivoluzione ritornano a Roma dopo aver visitato Firenze e fino al 20 ottobre si troveranno nei luoghi in cui l’artista vive e ama. Roma è stata scelta da Bertina Lopes che dimostra con la sua forza emotiva ed espressiva il coraggio di scegliere e di intraprendere un cammino sconosciuto. Il racconto è il suo paradigma ed è un pensiero che la sa accompagnare nei nuovi passi, perchè analizzando le opere di quest’artista ci rendiamo conto degli stili differenti e della ricerca diversa che la Lopes ha sempre voluto nella sua arte. Nei suoi toni è possibile trovare una donna che ha avuto tempo e volontà di dimostrare il suo coraggio e di osservare la gente che la circonda. Il suo costante impegno alla vita. Forse questo è il punto focale di tutto il suo percorso: l’impegno di vivere.
Se il colore si fonde è perchè la forma non è più necessaria, se è relegato in costrutti è perchè deve legarsi e creare nuove sinergie come in Africa, respireremo sempre insieme per vincere. Il suo legame con il paese natio, il Mozambico, è nella descrizione di una nascita che segue schemi tribali, Maternità , un ricordo gentile della vita e della femminilità in un’opera del ’71 dove la stilizzazione tipica della sua cultura natia e che per ovvi motivi ci ricollega a Picasso è sempre legata ad un’idea di principio e di azione. Un movimento verso il divenire e una speranza di turbinii emozionali ne La mia radice antica, Mozambico (omaggio all’indipendenza) che è dovuta fiducia dopo opere struggenti come Chi non muore mai e Tutto ricorda il popolo.
Questa personale raccoglie i passi del percorso artistico e delle scelte civili dell’autrice, sempre coerenti e quindi in linea con il suo sentire, si avverte l’emozione di queste scelte. Bertina Lopes è conosciuta per le sue opere e per il suo impegno politico, ma forse si sa meno della sua attenzione all’arte in toto anche solo per aiutare chi ha un reale bisogno, perciò vorrei ricordare il suo legame con la Comunità di Sant’Egidio, che proprio il 5 ottobre ha premiato i vincitori dell’edizione 2008 di Abbasso il Grigio! Anche qui troviamo Mama B, come la chiamano le persone care, nel Ritratto di Bertina Lopes di Annamaria Belisari, che descrive l’artista come una donna portatrice di colore, dandole un riconoscimento di gratitudine nel linguaggio che la Lopes sa portare agli altri, e che è anche un “grazie” per chi ha supportato l’arte dove è veramente necessaria.
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