L’altra Donna del Re, regia di Justin Chadwick
CINEMA- Negli ultimi anni il Cinema e la Tv hanno mostrato gli svariati volti della storia, soprattutto nei fasti della corte della dinastia dei Tudors, con impronte sempre più realistiche e fedeli.
L’altra donna del Re, in originale The Other Boleyn Girl, si propone di offrire al pubblico una storia prettamente romanzata, che narra le vicende delle due sorelle Bolena: Anna (Natalie Portman) e Maria (Scarlett Johansson), sorelle amorevoli e fedeli l’una nei confronti dell’altra.
La quiete tuttavia è destinata a morire non appena il padre e lo zio, desiderosi di potere, spingono le due sorelle a conquistare l’affetto del Re d’Inghilterra Enrico VIII (Eric Bana).
Così dalla campagna alla corte regale di Enrico, scatterà quel gioco di rivalità che porterà le due Bolena a confrontarsi e a battersi per qualcosa di più grande di loro stesse.
La pellicola è basata sull’omonimo romanzo di Philippa Gregory, regalandoci una profonda introspezione dei sentimenti della seconda moglie del Re d’Inghilterra.
Dietro la macchina da presa troviamo il quasi esordiente Justin Chadwick, con la passata esperienza di una Fiction commissionata dall’emittente americana BBC, basata su un racconto di Charles Dickens.
Nella pellicola Anna Bolena è una strega, peccatrice d’incesto e di alto tradimento, che è riuscita a rendersi Regina tramite l’inganno. La si dipinge come una donna immatura, con estrema sete di potere che ha da sempre tentato di offuscare l’immagine della sorella per poter essere la favorita.
Nessun sentimento e tanto meno amore verso quel Re che la sposa, creando la famosa rottura con la Chiesa Cristiana.
Forse il Film vuole confondere le idee e, le inesattezze storiche sono così tante e fastidiose, da non riuscire a farci ricordare che dietro c’è lo zampino del Romanzo.
Ci viene mostrato un Re che fa solo da comparsa, caduto nelle grinfie di una donna che si dimostra semplicemente più difficile delle altre.
Nel calderone della narrazione tante situazioni diverse, ingenuità impossibili da credere reali e un ambizione forse fin troppo calcata.
Gli attori risultano assolutamente all’altezza dei loro ruoli, amabili e convincenti in uno sfondo d’epoca fedelmente riprodotto e in sontuosi abiti minuziosamente curati.
Tuttavia non basta una buona scenografia per sentirsi coinvolti nella vicenda…
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