“Parlare di amore adesso è come evocare un antidoto alle brutture di un momento storico in cui tutto sembra contrarsi, spostarsi nell’ombra e nel buio, dove è diventato più facile gravitare intorno a se stessi, piuttosto che aprirsi agli altri” (Raymond Carver).
“Perché ho scritto la storia di Michela invece di parlare in prima persona?”. Sofia Scandurra, aiuto regista di tutta quella parte di cinema italiano illuminato e illuminante, regista ella stessa, madre moglie, e donna, soprattutto donna, di quelle donne altruiste, luminose, ottimiste e appassionate lavoratrici racconta se stessa, la sua vita, il suo cinema e quello dell’Italia che fu nel suo romanzo autobiografico recentemente uscito per la Iacobelli Editore, Cinema e ceci.
L’estate, come spesso accade, porta con sé svariati eventi ed iniziative sempre molto interessanti. Ovvio che, dopo essere usciti fuori dalle nostre tane invernali, ci mettiamo alla ricerca di ciò che ci può offrire la città romana, quindi.
“Mi sono sempre chiesto perchè nessuno lo avesse fatto prima di me. Voglio dire , tutti questi fumetti, films, spettacoli televisivi…si può anche pensare che qualcuno prima o poi possa indossare un costume. La vita di tutti i giorni è davvero così eccitante? La scuola e il lavoro, sono tanto interessanti da essere solo io l’unico che fantastica? Andiamo! siate onesti con voi stessi. Ad un certo punto della nostra vita, tutti abbiamo desiderato di essere dei supereroi”.
Si è conclusa domenica 17 gennaio la 10° edizione del London Short Film Festival (LSFF), una maratona corto-cinematografica di produzioni indipendenti che, per 10 giorni, ha intrattenuto la Londra cinefila, sempre caratterizzata da un buona dose di dinamismo ed innovazione. Una rassegna sui generis: giovane nel suo pubblico, creativa nei suoi contenuti e logisticamente itinerante.
“Mister Holmes, deve ampliare la sua visione. Temo che lei stia sottovalutando la gravità di quello che sta per accadere. Io e lei siamo destinati ad un viaggio che deformerà la trama stessa della natura, ma sotto la maschera della sua logica sento una fragilità e questo mi preoccupa. Rafforzi la sua mente Holmes“.
Abbandoniamo finalmente un anno per accogliere le future stagioni cinematografiche, pronti a rivivere le emozioni del grande schermo: il 2010 è alle porte.
Roma apre le porte all’America mediana o meglio, alle sue pellicole. Si è appena conclusa la prima edizione del Centro America Film Festival, andato in onda nella cornice capitolina dal 14 al 19 dicembre. Un’occasione appositamente studiata per portare in luce una cultura, cinematografica soprattutto, spesso soppiantata dall’America più in auge.
Sono quasi ottantasei anni, quelli che si porta addosso la famosa sarta teatrale Beatrice Minori, detta Bice. Due giorni prima del suo compleanno, viene omaggiato il suo lungo percorso che l’ha condotta alla professione di Sarta, tra gioie, dolori e le difficoltà del mestiere, con un documentario dal nome Le mani di Bice.
Il cinema è fatto per non dimenticare. Spesso è questa una delle sue funzioni più utili in tutto il mondo: attraverso le loro storie, torniamo indietro nel tempo, osservando la storia che ha influenzato il nostro futuro, negli atti che sono rimasti impressi nella memoria dell’umanità.