ROMA- Una vita come un’isola, separata da quanto le è intorno, fatta di segreti che riposano sul fondo. Un legame unico con la propria terra – una Procida immersa tra fiaba e leggenda – dove riscoprirsi parte di un tutto prima ancora che come individuo.
ROMA- È il dramma di Lillian Hellman ad aprire la XIX edizione della rassegna di teatro omosessuale Garofano Verde, dal 12 giugno al 1 luglio al Teatro Belli di Roma.
ROMA- La popolazione tutta è divisa in due macrogruppi: i maschi e le femmine, gli uomini e la donne, a loro volta catalogabili sotto gruppi più piccoli. Gli eterosessuali e le checche. Le figlie di papà e le scum. Quanto ai primi due, i meno innocui sarebbero i secondi, vista la loro impossibilità a riprodursi.
ROMA- Dove sei? Una domanda apparentemente semplice intorno alla quale costruire una storia. Dove sei? Se lo chiede Giancarlo Moretti, generoso autore già alle prese con Pirandello, Ibsen, Schnitzler e Pinter.
ROMA- Quando studiavo Lettere all’università, la mia professoressa di letteratura italiana e futura relatrice ci ripeteva che della poesia non conta tanto il senso quanto il suono. E a dirlo era una poetessa. Una che mi ha insegnato a leggere ad alta voce, perché solo il ritmo dà vera voce al verso.
ROMA- Damiano, Iaio, Tito. Michele La Ginestra, Ettore Bassi, Sergio Zecca. Tre strumenti perfettamente accordati nelle mani di Roberto Marafante, regista e direttore d’orchestra a un tempo di questa singolarissima Banda (dis)armata, in scena fino al 29 aprile al Teatro Roma.
Incontro Anna Terio per la prima volta al Teatro Quirinetta dove è in scena Battiston e lei fa la maschera. Subito mi colpisce per quella sua aria pulita, da brava ragazza. Completo scuro, capelli biondi raccolti in una coda, pelle liscia e bianchissima. Ma, soprattutto, per i suoi occhi scuri che ti guardano sempre dritto e si illuminano quando le domandi se era lei, in una passata rappresentazione, in Grimmless di Ricci Forte…
ROMA- Ovvero, cinquant’anni. L’età di un uomo che avrebbe ancora molto da vivere e si ritrova invece al capolinea. Un marito-padre-lavoratore come tanti che perde l’impiego, la famiglia, il senso della ragione. E si ritrova sommerso da un cumulo di abiti dismessi, travolto dagli eventi.
[TEATRO] ROMA- La vita è come una partita. Si può giocare in solitaria o sfidarla a viso aperto. In quest’ultimo caso, trovare i giusti compagni dipende da noi, dalla nostra apertura al mondo. Poco importa la vittoria se il confronto è stato leale, se c’è stata condivisione.
ROMA- Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo. Ed è proprio quest’ultimo a mancare nel testo di Luigi Lunari, al Teatro Quirinetta fino al 26 febbraio. La grazia, anche intesa come salvezza. Profonda riflessione sull’amore dei genitori per i propri figli.