ROMA-Il “granaio” del mondo: è così che un tempo veniva chiamata la produzione culturale argentina: periodo culturale fervido al quale è seguito purtroppo un periodo di carestia. Ma la nube tossica che ha occultato il Paese ha cominciato a dissiparsi negli ultimi venti anni permettendo al Paese di tornare sulla scena, presentandosi come fucina di creatività artistica.