E' una serata piuttosto straripante quella di lunedì 8 dicembre al Circolo degli Artisti di Roma, con il freddo che penetra sotto al cappotto. Non è l'unica stranezza della serata: dentro al camerino, ci sono i due cantautori che più hanno influenzato questo 2008: Dente, eterno romantico, continua il suo viaggio esplorativo verso il cuore delle persone. Sfornato l'album d'esordio Non c'è Due Senza Te s'avvia verso il duemilanove con un nuovo album pronto in tasca, questa volta non di sola chitarra e voce come fu per il debutto, ma con una vera e propria band ad accompagnarlo.
E dunque finalmente è arrivato il concerto dei Massimo Volume. La band di Emidio “Mimì” Clementi è attualmente ripartita in tromba dopo sei anni di chiusura delle attività, con il suo mentore scrittore che aveva deciso di non calcare più palchi. I Massimo Volume si sono riuniti pochi mesi fa, nell’estate del corrente anno, invitati da Manuel Agnelli a partecipare al Traffic Festival di Torino. Allora l’evento era sembrato unico e irripetibile, ma poi evidentemente gli attori principali c’hanno preso gusto ed ecco allestito ed assemblato un tour, di poche date, ma pur sempre un nuovo vero ritorno alla ribalta.
Moltheni torna nella Capitale con stile ed energia. Solca il palco del Circolo degli Artisti davanti a un pubblico in attesa e sfodera il carisma zen che lo contraddistingue.
Al mio arrivo in sala si esibivano i Colore Perfetto, band esordiente in uscita con il primo album Il Debutto per l’etichetta Tempesta Dischi, la stessa di Moltheni.
In principio era il writing con i suoi spazi, le sue lettere sparse sui muri delle metropoli, con i suoi divieti e le strane riflessioni di Basquiat, poi venne il gruppo Space Invaders che a metà anni ’90 crea logotipi, delle vere e proprie figure estrapolate da contesti interattivi come l’omonimo videogioco inventato da Toshihiro Nishikado per essere ricostruiti su piastrelle e cemento urbano.
Ancora più tardi i mostriciattoli interattivi lasciano il posto a graffiti, adesivi, stencil,delle vere e proprie riflessioni metropolitane improntate su un effetto visivo immediato e gratuito, sempre a disposizione di chi vive la città e che con lo sguardo attraversa le frontiere tangibili imposte da un’architettura sospesa tra l’utilità e il potere che vive nei suoi spazi interni.
Il Circolo degli Artisti riapre finalmente al pubblico (perchè preferiamo pensare che sia stato chiuso finora, giusto?) e ritornano i germanici NoTwist.
Qualche chioma colorata che si vede in giro stavolta arriva dalla Renania, e non dalla Garbatella, ma cosa cambia? Poco, se non che la sterminata fila per le birre, per gli alemanni proprio non vale il premio.
Il 3 giugno scorso presso il Circolo degli Artisti la “Scuola Romana di Circo” ha presentato il suo primo spettacolo di Nouveau Cirque: giocoleria, musica, gag comiche e acrobatica. Finora in Italia le scuole di circo erano solo due (la “Flick” e la “Vertigo”), entrambe a Torino, ma finalmente è nata anche una realtà romana dal sogno degli artisti di strada della Capitale e lo show presentato è stato il coronamento del primo anno di corso. Uno spettacolo di due ore che ha unito svariate tecniche circensi al divertimento.
La Marcosbanda, l'unica band che può chiamare i pomodori con nomi illustri quali: Van Gogh, Gauguin e Matisse, mercoledì 1 aprile, sul palco del Circolo degli Artisti, ha divertito e dato prova della propria poliedricità spaziando dal blues al jazz, dalla samba agli stornelli in romanesco.
Non molto tempo fa li avevo visti su un palco importante come quello dell' Auditorium Parco della Musica e, pur notando la loro bravura, non ne ero rimasta particolarmente colpita forse perché il gruppo era teso e la platea composta.
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