Una compagnia non proprio di ventenni, ma altrettanto fresca e pimpante, che è riuscita a colorire la serata e a suscitare sorrisi per la divertente messa in scena, caratterizzata in particolar modo dalle infinite e variopinte maschere assunte dai volti di alcuni personaggi che hanno generato e rappresentato due simpatiche storie a sé stanti, ambientati in due situazioni diverse nella lontana Russia.
Il lato comico di Anton ha inizio con una presentazione esterna da parte di una donna che rappresenta la voce

Performance ispirata a personaggi intrisi di dolore per svariati motivi - fisici e non - e tra buffi tic e situazioni tragicomiche si enfatizza e si sorride di tutto.
Si riflette sull'incapacità di combattere le forze esterne alla nostra volontà e si ride sugli spassosi fallimenti della vita e sulle modalità di rinuncia alla vita, quasi fosse una scusa, ma poi invece ci si ritrova quasi per caso ad affrontare gli strani avvenimenti che si presentano.
Uno spettacolo ricco di dialoghi in cui domina il ‘teatro’ DOC, malgrado la venatura di comica tristezza.
Suggeriamo dunque di non perdere l’occasione di vedere in scena una storia russa interpretata da italiani, la cui partita finisce in pareggio…
Maria Logroio