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Deimos_ Lettere per un mondo perfetto

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Copertina__Lettere_per_un_mondo_perfetto_Detective del sottotesto lirico, decifratori del mistero sonoro, sciorinatori di verità nascoste e indecifrabili ad orecchi sterili: non troverete niente su cui riversare la vostre invettive di filosofia del testo musicale in questo disco. Lettere per un Mondo Perfetto è fin troppo comprensibile e non c’è bisogno di introspezioni nella psiche del songwriter dei Deimos.

Il messaggio è chiaro e semplice, come in una canzone pop. Per fortuna che la musica non è (tutta) pop.
Il debutto dei piemontesi Deimos si materializza in un disco che se non fosse per la sterzata intermedia sarebbe da collocare nel semplice e orecchiabile pop rock melodico. Sullo sfondo aleggiano inequivocabili crisi dei valori, prese di distanza, rifiuto della società e delle persone, in un quadro in cui può risultare anche divertente affidarsi agli occhi obiettivi di un cane (“Psicocane”) o sognare “un cane punk e un gatto dark che suona il basso” (“L’Opinione della Gente”). Fatto sta che l’opinione non dico si ribalta, ma migliora decisamente se si escludono dalla trattazione quei pezzi che sprofondano il disco a livelli pressappoco insignificanti, senza emozioni o originalità, in cui la capacissima voce di Diego Marchelli sembra posseduta dai più nefasti demoni della musica leggera italiana. L’impressione, qui, è quella di trovarsi davanti un lavoro stretto da corde soffocanti, che costringono a tenersi sulla stessa linea melodica, in un unico fluido, quasi senza sbalzi e con un’unica immagine.

A stendere una linea di demarcazione è la significativa elettricità delle corde che aprono la robusta sezione ritmica di “L’Opinione della Gente” che, nonostante la linea monotona della voce, acquista via via grinta e ci trasporta con intensità nelle ambientazioni criptiche di ciò che segue. E’ la scia di “15 agosto”, più decisa, quasi cupa, amara, praticamente litfibiana. Porta dietro di sé tutta un’altra verve. Il resto del disco, infatti, sembra spuntato da qualche altra angolo del pc: ritmiche più bellicose, voce più sporca (“Tg”), paranoia introspettiva di un basso più coraggioso in cornici trasversali (“Nel Sonno del Mattino”), non troppo distanti da quelle che caratterizzano il sound dei Giardini di Mirò e che dona una foschia oscura che si adatta alla perfezione ai Deimos.
E ti accorgi che il mood di aggressività che trasuda con il contagocce dalla pelle malinconica dei Deimos rivela dei musicisti dalla scintilla facile durante i live, ecco perché non sarebbe stato tanto sconsiderato tentare un suono più sporco. Così come non sarebbe stato sbagliato inserire una traccia meritevole come “Grazie di che” (ascoltabile su YouTube) che avrebbe risollevato ulteriormente la stima del disco.
A concludere il disco è, senza brividi, “Angeli e Noia”, ma nel frattempo ti accorgi che quelle dosi di post rock che hai inalato sembrano piazzate strategicamente per ringraziarti di aver aspettato la fine del disco. E allora possiamo aspettare un altro po’, dopotutto è la prima autoproduzione. Aspettiamo che ci stupiscano e che creino anche un po’ di panico (dopotutto “deimos” in greco vuol dire “dio del terrore”!). Aspettiamo di vederli live, con un suono più sporco. Ma aspettiamo soprattutto che prendano una decisione: a quale delle due metà del disco dare la propria identità.

TRACKLIST:
1. Fiori Di Vetro
2. Vorrei Scendere
3. Psicocane
4. Letargo Lento E Anticipato
5. L’Opinione Della Gente
6. 15 Agosto
7. Tg
8. Nel Sonno Del Mattino
9. Preghiera Della Sera
10. Angeli E Noia

I Deimos sono:
Diego Marchelli – voce, chitarra elettrica ed acustica
Stefano Piana – chitarra elettrica ed acustica, synth, kaoss pad, cori
Diego Pangolino – batteria, samples e programmazioni, percussioni
Federico Jacopo Sannazzaro – basso elettrico, contrabbasso elettrico

www.deimosofficial.it

Emiliana Pistillo

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