Il suo è un vero e proprio procedimento di creazione: plasmare forme dal nulla, aggiungendo, com

La prima domanda mi sembra quasi d’obbligo. Come è stato partecipare a MArteLive? Cosa ha significato vincerlo?
Una sorpresa, non me l’aspettavo. Una bella sorpresa. Posso dire che i pezzi sono stati apprezzati, che il messaggio – in un certo senso – è passato, anche se per molti è stato semplicemente quello della bellezza delle creazioni.
Questa vittoria ti ha portato qualcosa, qualche cambiamento nella tua vita?
Sicuramente moltissimi contatti. Persone che erano presenti alle serate mi hanno contattato, ad esempio pittori che vogliono ritrarre le mie opere.
Ci racconti il momento in cui ti è venuta questa grandiosa idea, in cui ti sei detta “questo è quello che voglio creare”?
Nel 2006 mi sono diplomata in Accademia a Parigi, e la tesi consisteva nel creare una mostra, e il mio tema era quello della cattività. Nel visitare il Tunnel delle Estinzioni, sempre a Parigi, e nel trovarmi in quel suo ambiente scuro

Allarghiamo – per un attimo – il discorso. Come ti sei immersa nella scultura?
Io provengo dall’illustrazione, dalla pittura. Al mio ultimo anno ho fatto una serie di quadri,

Naturalmente ho apportato diverse modifiche, dettate dall’esigenza di riempire più o meno il vuoto che viene a crearsi all’interno delle mie sculture, a seconda di quanto voglio rendere la sensazione di pienezza, di densità.
Hai impegni futuri? Dove possiamo trovarti prossimamente?
Quasi sicuramente nella prossima rassegna prevista a Salerno, in Primavera. Poi, nelle serate del MArteLive ho conosciuto tantissime persone, come ad esempio un regista che sta pensando di inserire i miei animali nelle proprie riprese. Sicuramente mi interessa collaborare con altri artisti.
Luca Barbon