p.r.o.g.arch_design, studio di architettura e design tutto al femminile, parte con una campagna di crowdfunding per la realizzazione del progetto Street Architecture for the people.
Dopo aver lanciato sulloro sito originalissimi servizi come i KIT e le GIFT BOX fino al 30 settembre 2016 adesso sarà possibile supportare il progetto p.r.o.g.arch_design su Produzioni dal Basso. Qui puoi anche scoprire da parte loro l' idea e la loro iniziativa. Energie degne della migliore ricerca artistica e architettonica nell'ambiente indipendente.
Si tratta di uno studio architettonico itinerante proprio perché nasce originalmente dentro una piccola Ape Car. Essere vaganti, spostarsi nei quartieri e approcciarsi alla gente in maniera del tutto diversa rispetto alla consueta idea che un cliente ha di un comune studio d'architettura. Saranno quattro gli architetti che faranno muovere le piccole ruote dell'Ape Car e a raggiungere diversi angoli di Roma, riuscendo a tenersi reperibile grazie ad un'apposita applicazione.
Il team è composto da Emilia Parente, Barbara Renzi, Floriana Orlandino, Gisella Giudice.
Scoprite tutto, divertitevi e appoggiate le belle iniziative.
https://www.produzionidalbasso.com/project/street-architecture-for-people/
È aperta la call per i giovani designers e architetti per la XXI edizione dell’ Esposizione Internazionale di Milano, intitolata “21st Century. Design After Design” che si terrà dal 2 aprile al 12 settembre. Una grande opportunità per chi si vuole mettere in luce e per chi è sempre pronto ad accettare nuove sfide.
DAB - Design per Artshop e Bookshop - si rivolge a giovani designer italiani, under 35, invitandoli a progettare oggetti contemporanei e/o ispirati al patrimonio culturale ed artistico italiano, da destinare alla commercializzazione nei bookshop e artshoop museali.
In questo tempo segnato dalle trasformazioni globali, i confini fra le discipline tendono a fondersi e a ridefinirsi. Arte e design si uniscono e si trasformano in azioni che generano esperimenti sociali.
Dopo quasi un secolo dalla chiusura dell’esperienza viennese, spetta a Roma il compito di perseguire l’ideale del “Gesamtkunstwerk”, l’opera d’arte totale. Fino al 31 luglio, Diamond presenta alla White Noise Gallery una serie di opere concepite nel suo personale laboratorio di arti applicate. Come Kolo Moser e Josef Hoffmann fecero nella Vienna della Secessione, Diamond propone le sue opere come fossero una sorta di collezione di design contemporaneo; oggetti la cui funzione trascende l’utile e sfocia nell’estetico.
Esperimenti come la Bauhaus o il Wiener Werkstätte sono stati seminali per il design contemporaneo, capaci di portare all’estremo una ricerca volta a sintetizzare funzionalità ed estetica. Diamond raccoglie quest’eredità trasformandola in una provocazione in cui l‘artista si riappropria di oggetti comuni rendendoli dei preziosi ibridi fra arte e design. Una provocazione ancora più significativa considerando il suo percorso artistico; la street art, spesso considerata alla stregua del vandalismo, che diventa una sorta di Art Nouveau post moderna in grado di rendere prezioso il banale.
Oggetti trovati, di uso comune, su cui l’artista interviene trasformandoli in strumenti unici di un ideale klimtiano di vita in cui non esiste confine fra arte e funzione. Finestre, porte, paraventi ed altri oggetti destinati alla discarica che diventano opere d’arte pur conservando la loro funzione originale. I lavori concepiti da Diamond per questa mostra si rifanno al tema caro alla street art dell’objet trouvé senza però renderlo un feticcio dell’ambiente urbano ma elevandolo a prezioso oggetto di design.
Alla maniera di Kolo Moser, Diamond usa uno stile asciutto, grafico che mischia elementi di street art con atmosfere da Ver Sacrum. Il risultato sono delle opere realizzate con tecniche che vanno dall’acrilico allo spray che sembrano state concepite per una moderna incarnazione del palazzo della secessione.
E’ proprio questo monumento della Vienna di inizio secolo che ha ispirato l’istallazione di Diamond per la project room in cui l’artista propone la sua personale versione del fregio di Beethoven: un’opera muraria ispirata alla Secessione e che verrà presentata incompleta al vernissage per essere completata durante il periodo della mostra.
Manca poco ormai alla ventesima edizione del MiArt cha dal 10 al 12 aprile occuperà i padiglioni di Fieramilanocity con le sue quattro sezioni:
Established, con 105 espositori delle realtà più affermate; Emergent, con 16 gallerie straniere e 6 alla loro prima esperienza fieristica, ma tutte a caccia di giovani talenti; THENnow, con le sue 18 gallerie dove artisti storici e più recenti sono messi a confronto; 13 le gallerie per Object, dove trovare oggetti di design moderno e contemporaneo in edizione limitata e fruiti come opere d’arte.
Se le icone pop sono protagoniste assolute del mondo della moda, a volte anche le dive del grande cinema italiano sono il punto di partenza per rivisitazioni ispirate alla tecnica di Warhol. Cosa succede care Fashion Victim se all'eleganza pura e essenziale di visi che hanno collaborato con i più grandi registi si aggiunge una macchia di colore inaspettata?
SEUL- “C'è crisi”. Così tagliano corto le aziende di fronte ai giovani in cerca di un impiego. Sono loro, o meglio siamo noi che abbiamo pagato il prezzo più alto della recessione, secondo l’Ocse (Organisation for Economic Co-operation and Development ) il 60% della popolazione dei precari è nata dopo il ’74.
Galeotto fu il Salone del Mobile di Milano e la mia giornata si tinse improvvisamente di giallo e azzurro che no, non sono i colori di una squadra di calcio, bensì quelli della bandiera svedese.La città è invasa da architetti, designer, grafici e addetti del settore, impegnati a saltellare da uno showroom all'altro.
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