ROMA- Nell'ambito di un progetto denominato "Arte e scuola" il marchio Image Event si applica sul frontone del tempio di Giano, spalancando le porte dell'Istituto Turistico Colombo, in via S. Agata De Goti 19f (Quartiere Monti) per aprire anche i suoi spazi all'arte contemporanea.
ROMA- Imbattersi in una collettiva e adorare ogni singola opera presentata è un pregio che spetta solo agli adulatori dell'arte, a quelli che come me guardano all'arte come al riflesso che si scorge davanti ad uno specchio e di cui non si conosce l'identità ma si rimane per ore a fissarlo. Un volto in uno specchio che racconta storie e propone viaggi lungo scenari diversi ed eppure così simili se ad unirli è un filo che li attraversa fino all'anima.
ROMA- Spendere 40 euro e passa per un 45 giri originale di Caterina Caselli può essere considerato un atto irrazionale, ma quando questo viene trasformato in opera unica da un artista, i parametri per la sua valutazione crescono a dismisura, insieme al divertimento creativo di chi ha "sovrainciso" il disco.
In via del Fiume 10 A, una traversa di via di Ripetta in Roma, vicino all'accademia delle Belle Arti c'è un piccolo spazio legato ancora al modo antico di fare arte.
Barbara Medori ci ha invitati a conoscere la sua bottega d'arte, e ci accoglie assieme a Maria Grazia Moretti che condivide con lei lo spazio artistico e la sua passione, ma soprattutto la verve positiva verso il futuro.
Il soggetto femminile rimane il più intrigante enigma che la storia generale e il sensibile mondo dell’arte abbiano affrontato. La donna da secoli è oggetto e soggetto dell'arte nelle sue molteplici sfaccettature: donna come madre, donna come santa, donna come diavolo, donna come amante. Se andiamo a ritroso nel tempo vediamo come la femminilità sia un tratto marcato dell’umanità più volte affrontato, con violenza o con poesia, con erotismo o malinconia, con amore e con diffidenza.
Che rapporto può avere il Festival della Canzone Italiana con il Futurismo?
Ad una prima occhiata, nessuno. Potrebbe essere un semplice accostamento di manifestazioni avvenute nella stessa settimana, una a Roma (Futuroma appunto) e l’altra a Sanremo.
Invece no, ci siamo divertiti ad immaginare un Sanremo Futurista e un futurismo in cui comparissero nani e ballerine, travolte dal mito della velocità, magari la stessa velocità delle audizioni tra le lenzuola di un bell’albergo, anche se ormai decadente.
Nella prima serata dell’edizione 2008 del MArteLive abbiamo scoperto Tatiane Araujo da Silvia. In questo periodo in mostra i suoi lavori in una esposizione dal titolo Arte & Solidarietà, presso la galleria GARD, via dei Conciatori 3/I. Tatiane è alla sua terza mostra a Roma e sta programmando esposizioni a New York, Berlino e Lugano. Qualche tempo fa ci ha parlato di arte e di se stessa (difficile per lei distinguere le due cose). Il nostro appuntamento era a Campo de’ Fiori, nel pieno di una mattinata assolata.
Le crisi acuiscono le paure, non servono trattati di sociologia per capirlo, e sappiamo anche che c’è chi sa cavalcare l’onda e sfruttare o aumentare le paure che ci costruiamo per proteggerci.
Ma quella che vogliamo raccontare è un’altra storia. Fino al primo marzo 2009 il museo di Trastevere ha ospitato una mostra fotografica dal titolo Quando l’immigrazione produce.
NAPOLI- Al PAN Palazzo delle Arti di Napoli di via dei Mille, fino al 10 aprile, in contemporanea alla mostra MySpace: cosa vuol dire pubblico?, la mostra collettiva Napoli senza titolo documenta e ripensa gli spazi pubblici della città, attraverso progetti, fotografie, immagini e video.
Nel solco delle diverse sollecitazioni a ripensare l’immagine della città, la mostra approfondisce il rapporto tra la città e il suo spazio pubblico, trasformatosi nel tempo, influenzato dalle diverse correnti culturali affermatesi a Napoli, città dai forti mutamenti sociali ed economici che ridefiniscono confini, simboli e identità.
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