ROMA- Una piccola sala gremita ed elegante dell’Ambasciata del Messico è stata la cornice della presentazione romana del nuovo libro di Pino Cacucci¡Viva la Vida! il 19 aprile scorso.
Spin-off del più noto El examen, di cui in origine doveva far parte, Diario di Andrès Fava è l’intenso e raffinato memoir di Julio Cortázar generato da un’asimmetrica sovrapposizione tra il personaggio immaginario e lo stesso Cortázar.
“Quella mattina ricevetti una lettera diversa dal solito…”. Questo l’incipit del nuovo romanzo, Una forma di vita (per l’Italia tra le Edizioni Voland), di Amélie Nothomb, scrittrice belga, vissuta in Giappone al seguito di un padre diplomatico e naturalizzata francese.
Quando il mondo delle grandi aziende ti ingloba in una spirale decadente senza fine, nasce la speranza che un essere umano sappia comunque ritrovare la via per uscire fuori dal labirinto di terrore ed inadeguatezza che sembra non finire mai, la via per scegliere di vivere.
“Gli occhi di questi due uomini, incontrandosi, dicevano l’un l’altro molte parole che non si potevano pronunciare, e non erano affatto le parole che aveva detto l’interprete. Direttamente, senza parole, raccontavano l’un l’altro tutta la verità: gli occhi di Voroncov dicevano che lui non credeva a una parola di quel che aveva detto Chadži-Murat, che lui sapeva che Chadži-Murat era un nemico di tutto quello che era russo, che sarebbe sempre rimasto tale e che adesso si sottometteva solo perché vi era costretto…
Una Città sacrificata che in cambio di niente chiede solo di vivere, esistere, al di là del dolore, della sofferenza. I Letti Sfatti, rock band alternativa per i tipi delle Testepiene Editore ci raccontano Napoli con il supporto di Erri De Luca,dell’attore Patrizio Trampetti e le immagini di Sergio Siano.
Nel lungo tragitto aereo tra Madrid Barajas-Tokyo Narita un misterioso passeggero, Luis, equivoco e sfacciato, decide di raccontare a una sconosciuta, la giovane Olga, 24 anni pettoruta timida eppure curiosa degli affari di sesso, la sua storia privata, la storia di un vouyer.
Dell’assenza e della perdita. Dell’amore a tutto tondo. Della felicità e del dolore. Della ricerca e della scoperta. Cristiana Alicata con il suo Verrai a trovarmi d’inverno della Hacca Edizioni è davvero un piccolo gioiello.
Poeta, omosessuale, ateo, anarchico, visionario, Antonio Veneziani con i suoi racconti dipinge un mondo che è come l’istantanea di una fotografia. Fototessere del delirio urbano, riedito dalla Hacca Edizioni a distanza di quasi trent’anni dalla prima uscita, è un percorso ad ostacoli, uno spettacolo efferato ed amaro, spirituale, pur rimanendo essenzialmente erotico e vagamente eroico.
“È sempre la solita vecchia storia, sempre quella. Fondi un gruppo, buttate giù qualcosa, vi date delle gran pacche sulle spalle, […] preparate il debutto con cura e apprensione. E poi, un bel giorno, il vostro bassista decide che il rock è limitante. Che è troppo poco, il rock, per appagare la sua straripante creatività. E vi lascia per andare a suonare il funky.”