Il kitsch sembra aver invaso ogni ambito della vita dell'uomo contemporaneo: è il comune denominatore di tante tendenze disparate e opposte, di mode e di linguaggi formali effimeri e contraddittori che si alternano ormai rapidamente, sulla scena dell'arte contemporanea. A differenza di altre tendenze artistiche, il kitsch ha saputo comunicare con l'uomo qualunque, diventando un'estetica di tutti i giorni, adatta a tutti. Il kitsch piace all'uomo di massa perché è fatto da lui stesso, perché è un fenomeno di quantità per definizione.
C'è chi lo maledice, chi lo ignora, chi invece ne ha fatto quasi uno status symbol. Ma c'è anche chi lo usa semplicemente per comunicare arte a quel numero ben definibile di anime che lo popolano e che vengono etichettate come amici anche se al di là dello schermo non ci si è mai incontrati. È un mondo virtuale in cui le facce che si mostrano in ogni singola pagina non sono delle figure astratte bensì tante, mille identità che formano una community diversificata e pericolosamente dipendente dalle possibilità in grado di elargire ai suoi adepti.
C'è un uomo. C'è una stanza, uno spazio. Quell'uomo che vediamo è un artista, ma potrebbe essere un uomo qualunque. Ma quello spazio è unico, solo, definito. I due s'incontrano. Lo spazio è immobile, non parla, si fa osservare. L'uomo invece ha una sua storia, un suo modo di guardare la vita ed è inevitabilmente condannato a sentire le cose del mondo. Quello spazio, qualunque esso sia, sicuramente non potrà lasciarlo indifferente.
ROMA- Lo scorso 30 aprile al Circolo c'è stata l'incursione di quattro banditi nel locale armati di colonne sonore. Enrico Gabrielli, poliedrico strumentista ricercato per detenzione di armi come il Tiger o lo Stylophone. Massimo Martellotta,chitarrista già ricercato per le sue fughe, evasioni dal contesto e organizzazione del rumore.
ROMA- Imbattersi in una collettiva e adorare ogni singola opera presentata è un pregio che spetta solo agli adulatori dell'arte, a quelli che come me guardano all'arte come al riflesso che si scorge davanti ad uno specchio e di cui non si conosce l'identità ma si rimane per ore a fissarlo. Un volto in uno specchio che racconta storie e propone viaggi lungo scenari diversi ed eppure così simili se ad unirli è un filo che li attraversa fino all'anima.
ROMA- In "Spazio Officina 468", galleria d'arte ricavata in un'ex-fabbrica anni '50, e' stata inaugurata la mostra Reale per eccelenza di Mauro Maugliani. In esposizione dieci opere dell'artista romano (nato a Tivoli) che spaziano da raffigurazioni di nature morte ("Geometria frattale" e "Zucca") a rappresentazioni attraversate da istanze di critica sociale ("Star System", "Coscienza").
Il trasformista Paolo Poli non si ferma. Con lo spettacolo I Sillabari di Goffredo Parise, in scena al teatro Eliseo fino al 17 maggio, l'attore mette in campo tutta la sua eccezionalità artistica. La voce imperterrita e ritmata scandisce la descrizione figurativa e l'interpretazione di Poli.
MILANO- Juan Mayorga è considerato il drammaturgo spagnolo più rappresentativo della sua generazione ed è un autore noto per scrivere "sentendol'interlocutore", in quanto a suo avviso "il teatro accadde nel pubblico". Così i suoi testi sono soliti interrogare lo spettatore, affinché interpreti in chiave personale il comportamento dei protagonisti.