C’è un luogo in Italia in cui ammettere di essere un appassionato di fumetti non fa di te un collezionista di giornaletti. Un luogo dove si distingue con dialogo attivo la differenza tra nerd e collezionista, tra esteta della vignetta e fanboy della calzamaglia. Un luogo che ricorda ancora come l’Italia sia stato uno dei primi paesi a considerare la narrativa sequenziale una forma d’arte meritevole di studi a livello accademico. Un luogo che dal lontano 1966 raccoglie appassionati, studiosi, nerd, otaku, affissati e fanatici, in quella che tuttora è una delle

Lucca Comics è questo e anche di più. Con gli anni e una leggera modifica al nome (l’aggiunta del suffisso “Games”, ad esempio), questa fiera si è accaparrata anche l’interesse dei ludoamatori più accaniti, tra videogames, giochi di ruolo (da tavolo e live), sfide a Magic e duelli medievali. Ci sono tutti, insomma: dal sincero cultore del fumetto (non così nerd da essere del tutto una frana con le ragazze), al cosplayer psicopatico che lucida di nascosto la canna della sua Desert Eagle 5.0 (con la punta rossa) nella speranza di poter diventare un giorno il novello Frank Castle. Per non parlare dei giocatori di Masquerade convinti di essere davvero dei “vampiri fichissimi” (Munchkin insegna), o dei cosplayer Jedi intenti a provarci con la ragazzina troppo innamorata di Anakin per capire quanto fosse orribile quella seconda trilogia. L’edizione 2011 della mitica fiera toscana ha visto una tale affluenza di gente da riempire una piccola roccaforte. E a pensarci bene, è proprio quello che fa da svariati anni.
Non sono mancati ospiti a dir poco illustri, personaggi che hanno ribaltato più volte il panorama fumettistico e la concezione stessa del medium come fosse un calzino nella centrifuga. A cominciare da Jiro Taniguchi, mai troppo decantato autore di Al Tempo di Papà e L’Uomo Che Cammina. Al maestro mangaka è stata dedicata una mostra sui suoi racconti più minimalisti, e ha offerto la sua presenza contemporaneamente in tre stand (Panini, Rizzoli e Coconino), e tuttavia sempre inavvicinabile a causa della ressa di affezionati. A fargli compagnia c’era

E tra le proposte più interessanti del panorama nostrano c’è senza alcun dubbio Fuckland, del Michael Kane Studio: ambizioso progetto a dieci mani (Gabriele Dell’Otto, Werther Dell’Edera, Antonio Fuso, Stefano Simeoni e Giorgio Pontrelli) in piena libertà grafica e di espressione, oltre che nella totale scelleratezza compositiva. E dopo un’attesa di sei mesi dalla data del suo annuncio, è finalmente giunto in edicola per la Panini Comics Nirvana, di Emiliano Pagani e Daniele Caluri, con tanto di conferenza di presentazione ad hoc. In occasione della fiera, l’opera è uscita con una variant cover in edizione limitata a base di sederi di ippopotamo e tester puzzolenti. I due

Altro pezzo forte della fiera il papà di Holly e Benji, quel Yoichi Takahashi che ha creato intere generazioni di amanti di manga e del calcio in generale. E poi Miguel Angel Martin, Manuel Fior, Massimo Carnevale, Mari Yamazaki (con il suo Thermae Romae, manga ambientato negli anni più splendenti della Città Eterna).
E forse è proprio questa la magia di Lucca. Aggirarsi a casaccio tra i padiglioni e scoprire che quel signore un po’ anziano dietro lo stand, con la faccia simpatica e le mani tanto sottili, probabilmente è stato fautore di uno tra gli innumerevoli sogni che hanno popolato la nostra infanzia, la nostra adolescenza e - ammettiamolo senza alcuna vergogna, perché Lucca è da sempre l’occasione migliore per farlo - la nostra vita da adulti: così complessa, cinica e indaffarata, ma anche così plasmata dalle nostre passate letture, tanto nel bene quanto nel male.
Giampiero Amodeo