Padri – Tre memori italo americani
“Lasciai scivolare le patate nell’acqua bollente. Mentre l’acqua ribolliva, cominciai a pensare a tutti quegli immigrati senza nome e ai loro discendenti. Avevo imparato tante cose sul vivere quotidiano degli immigrati. Le avevo apprese cogliendo le conversazioni, le chiacchiere che mia madre scambiava con i conoscenti quando l’accompagnavo in giro a sbrigare le sue faccende. Era così che avevo saputo dei lavori che facevano, come quello di legare i cartellini dei prezzi: venti centesimi ogni mille cartellini; un’intera famiglia raccolta intorno al tavolo, dopo cena, a infilare un pezzettino di legaccio, con un nodo all’estremità, nel forellino della targhetta del prezzo per poi fermarlo con un altro nodo.”
A chiudere in bellezza il maggio targato MArteLive, il cantautore livornese Bobo Rondelli. Un tempo voce degli Ottavo Padiglione, ora solista e velato di malinconia, Rondelli è un artista che cerca di non prendersi troppo sul serio e approccia la musica con una leggerezza, che rivaluta l’importanza dell’espressione artistica in quanto tale.
Quando si arriva in cima, a godere della stima di un pubblico colto e fedele, ci si può concedere talvolta il lusso di uscire dagli schemi; e intraprendere iniziative più o meno ardite che farebbero gridare allo scandalo – o comunque alla stranezza – in qualsiasi altro contesto.
È proprio questo il caso di cui parliamo ora.
Roma - 19 aprile 2010
Il ritorno del BandidoÈ un fresco lunedì primaverile il giorno in cui i Litfiba si rimaterializzano nella Capitale.
L’aria è frizzante, il Palalottomatica è gremito e l’atmosfera galleggia tra attesa euforica e revival nostalgico: giovani e meno giovani sfoggiano t-shirt storiche e sorrisi che tradiscono la gioia per la fine di un’attesa durata oltre un decennio.
La Cultura è Futuro
Catania, 5-7 novembre 2009
(http://descritto.it/), il nuovo festival dell’editoria indipendente.
Un festival che nasce con tanto di Manifesto, firmato da alcuni intellettuali attivi nell’Italia contemporanea: il musicista Mauro Pagani, lo scrittore Giancarlo De Cataldo, l’attrice Lella Costa, il sociologo Nando Dalla Chiesa e il poeta Umberto Fiori.
Dall’Italia all’Irlanda. E viceversa.
I Mardi Gras sono italiani, ma di irlandese hanno il cuore e l’anima.
A cominciare dalla cantante Claudia McDowell, italo-irlandese.
La band – Fabrizio Fontanelli: chitarra acustica; Alessandro Cicala: chitarra solista; Alessandro Matilli: piano; David Medina: basso; Alessandro Fiori: batteria – propone un cantautorato in inglese dalle atmosfere ora più ariose ora più intime.
Esce in questi giorni il loro nuovo singolo, la solare “Song From the End of the World”.
TORINO- “I libri sono prodigi illusori, meraviglie, incanti, artifici che prendono realtà, peso, sostanza, movimento, colore a seconda della luce e dell’ambiente in cui sono esposti. I libri non esistono in sé e per sé. Esistono solo nel momento in cui qualcuno li legge.” (Cesare Garboli)
Solitamente si chiamano biografie i libri che raccontano in ordine cronologico la vita di una persona. Ma se il racconto di quella vita incrocia la Storia, quel racconto può diventare esemplare e simbolico.
Le sette tracce che compongono Nuvole, nuovo EP del duo elettro-acustico torinese Nhile, ci accompagnano e ci cullano in una sorta di dimensione ovattata fatta di suoni impalpabili ma ricercatissimi e di voci sussurrate che accarezzano l’orecchio.
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