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Whitecubealpigneto, tutto concentrato

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il7A causa della nostra strisciante svagatezza, abbiamo scoperto solo giovedì 20 gennaio 2011 quello spazio concentrato, ma di importanza strategica nella scacchistica dell’Arte della Capitale che esiste in realtà da un anno e mezzo, e che risponde al nome difficilmente dimenticabile di Whitecubealpigneto (via Braccio da Montone 93 a Roma).

E se attribuiamo il giusto peso alle circostanze casuali e alle loro risonanze cosmiche, non può lasciarci indifferenti il fatto di esserci ritrovati lì in una serata contrassegnata da “La pioggia nel Pigneto” (per parafrasare il titolo della nota lirica di D’Annunzio). In effetti, il sottoscritto ed altri addicted dell’Arte emergente non potevamo che metterci all’ascolto delle buone vibrazioni che emanavano sia dall’ambiente bianchissimo ed etereo, sia dai dipinti di Luca Morici presenti Logonell’occasione, in una mostra che rappresenta il premio all’artista anconetano per il suo trionfo nella sezione pittura del MArteLive 2010. Ed in conseguenza di ciò, investiti da una tale luce e dalla lucidità progettuale degli organizzatori, è avvenuta anche in noi una metamorfosi, sia pure part time: ci siamo sentiti parte di un’ energia pulita che si origina dalle direttive dell’Unione Europea e si concretizza in un’articolazione progettuale precisa e puntuale, dall’orientamento socioculturalmente più che positivo, addirittura costruttivo. La personale di Luca Morici, infatti, si è ritrovata ad essere parte di un programma dettagliato, dedicato ad un tema sociale quale L’esclusione sociale e la lotta alla  povertà, a cui è stato consacrato l’anno 2010, e che di volta in volta, nelle sei mostre del ciclo Il prossimo mio, abbina e coniuga le diverse personalità e gli stili di otto artisti, di diversa provenienza ed età, coinvolti nel programma, agli otto obiettivi posti dalla Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite. E così la personale di Morici (dal 20 gennaio al 18 febbraio 2011), la terza del programma, vale anche come illustrazione simbolica dell’Obiettivo 8: Sviluppare una partnership globale per lo sviluppo, dal momento che le opere di Morici, come è stato acutamente intuito dall’equipe di critici d’Arte di “Sguardo Contemporaneo”, “mettono al centro i concetti di Solidarietà e di Equilibrio, intesi come rapporti fra i popoli sul piano etico, e come organizzazione degli spazi sulla tela”. E questa lettura allegorica mette brillantemente in relazione i valori formali delle opere con quel sostrato se non di significati, almeno di intenzioni profondamente civili, che sempre muovono le sensibilità artistiche ad esprimersi con la maggiore compiutezza.

Antonio_Martini_e_un_dipinto_di_MoriciIl Whitecubealpigneto nasce il 25 ottobre 2009 dall’associazione culturale “La Stellina”, già operativa nel territorio del Pigneto dal 2005, ed esordisce organizzando cinque mostre che spaziano dalla scultura alla fotografia, dalla pittura alla video art, e questi esordi così intensi e ad ampio spettro hanno fornito l’impulso a delineare un ciclo concettualmente e socialmente ambizioso nel messaggio, come quello di cui s’è detto. Al tempo stesso, la Galleria si offre come luogo libero ed aperto a nuove sperimentazioni per giovani artisti italiani ed internazionali che intendano far convergere il proprio talento e le proprie forme espressive in uno spazio che non aspetta altro che lasciarsi modellare ogni volta dall’intervento dell’artista, foderandone l’idea con la sua aura minimale di quasi trascendentale lucentezza ideale (con riferimento alla simbologia legata al suo nome e alla sua forma) e farsi ineffabile vettore di combinazioni ideative, all’insegna del “Quadrato bianco su sfondo bianco” che Malevic creò nel 1918, ribadendo la sua concezione “suprematista” dell’arte. Una concezione rivolta alla negazione delle rappresentazioni oggettive, verso una conoscenza ed una purezza bianche: uno stadio ulteriore della realtà, adatto ad accogliere impulsi anch’essi bianchi, di quiete così come di movimento. E dato che l’arte concettuale è tautologica, ci riesce difficile definire il Whitecube di Roma Sud-Est se non in relazione ad un altro Cubo Bianco, quello londinese, dal 1993 uno dei più piccoli spazi espositivi in Giordana_Napolitano_e_Ob.3_L-empowerment_delle_donneEuropa e ciononostante una delle più influenti gallerie private di quella decade, destinata in seguito ad ampliarsi in altre due sedi. Questo rimando è carico di senso perché se la pittura è autonoma rispetto alla realtà, secondo il rigore teorico di Malevic, le gallerie amano inserirsi in circuiti che nascono “pensati”, quindi elettrici, come gli eventi che si realizzano nel cervello. E se la mission della galleria del Pigneto è esprimere l’inespresso, ecco che già dall’omomorfismo tra spazio esterno e spazi dell’immaginazione deve dimostrarsi predisposta ad accogliere, come l’astrazione suprematista, qualunque disposizione dello spirito, purché questa sia eticamente orientata a confrontarsi, come accade specialmente in questo periodo di attività della galleria, con Il prossimo mio interpretandone anche le istanze meno rappresentate, quelle minoritarie, interstiziali, le più fragili, la cui tutela è indispensabile per difendere l’in-tegrità del valore umano facendone davvero il perno della convivenza civile, in tempi in cui l’opportunismo e la grossolanità opacizzano gli orizzonti.

Il 2010 come Anno Europeo della Lotta alla Povertà e all’Esclusione Sociale conosce dunque questa pro-paggine di otto mostre estese fin nel 2011, capace di proporci, giovedì scorso, proprio delle immagini di dolore, tra le opere di Morici, commissionategli dal Centroscienza di Torino, per il progetto Dolore: immagini dall’arte, immagini dalla scienza, eppure, significativamente, come è stato colto dai critici di “Sguardo Contemporaneo”, lo spettatore contempla, al di là di espressioni e gestualità disperate, figure di corpi che nella composizione pittorica, “trovano equilibrio nel reciproco sostenersi: è questa l’unica via possibile per l’armonia, perchè non si manifestino ancora contrasti drammatici come quelli che vedono i vincitori da una parte e dall’altra vinti, i ricchi da un lato e i sempre poveri dall’altro”.
Mrs.AlessandrucciIn generale, in tutto il ciclo di mostre, la necessità di una comune presa di coscienza e di responsabilità verso “il prossimo che è mio e l’altro che mi è prossimo” trova uno sbocco altamente comunicativo, al di là della ricchezza dei linguaggi espressivi e dei materiali usati, che vanno dall’incisione alla fotografia, dalla pittura alla performance, e dalla carta alla plastica alla stoffa, in una disposizione artistica che, per sintetizzare le parole del direttore artistico della galleria, Rossella Alessandrucci, “non si arrende all’astrazione, ma raccoglie le sfide sociali del proprio tempo, lasciando un segno durevole”, perché, riprendendo qui invece i termini della Prof.ssa Donatella Orecchia del DAMS, “nell’era della spettacolarità integrale e della esteticità diffusa, schiacciata tra mercato e comunicazione”, la lotta a ridurre entro il 2015 i problemi che affliggono il pianeta, può accompagnarsi con soddisfazione e profitto alla lotta che l’Arte da sempre persegue contro l’appiattimento dei linguaggi, “la descrizione fittiziamente naturale”, il pensiero meccanicistico.

Ecco dunque un quadro sinottico dell’Arte al Whitecubealpigneto ed i suoi obiettivi del millennio:(C)ARTE DI CREDITO, esposizione di Vittorio Pavoncello (Obiettivo 1 – Dimezzare la povertà estrema e la fame nel mondo), ottobre-novembre 2010;
DEVADASI, esposizione di Giordana Napolitano (Obiettivo 3 – Promuovere l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne), dicembre 2010 – gennaio 2011;
PICCOLE RIVELAZIONI, esposizione di Luca Morici (Obiettivo 8 – Sviluppare una partnership globale per lo sviluppo), dal 20 gennaio al 18 febbraio 2011; CHIARO SCURO, esposizione di Gabriella Di Trani (Obiet-tivo 7 – Assicurare la sostenibilità ambientale), dal 3 marzo al 1 aprile 2011;
IL CUBO NERO, esposizione di Carlos Atoche, Alberto Alvarez, Antonio Russo (Obiettivo 2 – Assicurare l’istruzione elementare univer-sale, Obiettivo 4 – Diminuire la mortalità infantile, Obiettivo 5 – Migliorare la salute materna), dal 14 aprile al 13 maggio 2011;
NON STIAMO QUI A PETTINARE LE BAMBOLE, esposizione di Roberto Silvestrini Garcia (Obiettivo 6 – Combattere l’HIV/AIDS, la tubercolosi, la malaria e le altre malattie) dal 25 maggio al 17 giugno 2011.
Orario di visita: dal martedì al venerdì ore 18.00/20.30 (o su appuntamento) ingresso libero

www.whitecubealpigneto.splinder.com
lastellina05@gmail.com

Il7 – Marco Settembre

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