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REPORT LIVE_ Siamo vivi, siamo sopra e oltre!

Laura Fioravanti
Laura Fioravanti

CESENA- Se tutte le persone che hanno popolato il Woodstock a 5 stelle si riunissero per abitare tutti in uno stesso luogo, questo si potrebbe chiamare la Citta’ della Democrazia. Se tutti gli abitanti italiani riuscissero a fare ogni giorno quello che si e’ verificato all’Ippodromo di Cesena il 25 ed il 26 settembre si attuerebbe un miracolo, il miracolo della legalita’ e della tolleranza, centinaia di migliaia di persone in completa armonia con se stessi, con il prossimo e con l’ambiente.

woodstock_1Persone motivate, curiose e vogliose di cambiare, perchè come Beppe Grillo ha più volte ribadito, non è il singolo a cambiare le cose, ma un’idea.
Recitava Musica & Futuro lo slogan della manifestazione, due giorni che hanno lasciato ampio spazio alla musica e alle proposte. Ragazze e ragazzi di ogni età, giovani e meno giovani, famiglie con bambini e anziani che hanno condiviso alcune battaglie importanti tra cui quella della raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti, il riuso dei materiali, lo sviluppo delle energie alternative, la diffusione della banda larga per una migliore e più libera informazione. Tantissime band ed artisti sul palco, studiosi, professori universitari, medici ed imprenditori che hanno parlato delle loro significative esperienze a testimonianza di come cambiare si può.
Tra le esibizioni musicali più importanti di sabato quella di Flavio Oreglio il noto comico delle “Poesie Catartiche” e poi Samuele Bersani, Max Gazzè e i Sud Sound System che hanno contribuito a scaldare il pubblico con i loro pezzi più famosi. woodstock_2

Ma è stato con la giornata di domenica che la manifestazione ha raggiunto il meglio. Infatti Beppe Grillo oltre ad essere passato tra le tende del campeggio a salutare direttamente gli ospiti del parco, si e’ poi apprestato nell’esibizione del classico di James Brown “I Feel Good” per svegliare la folla ancora assopita dai bagordi della sera prima. A seguire il punk-rock dei Blastema, e ancora Cattive Abitudini e il fantastico ska-reggae dei Mamasita a concludere la mattinata.
Girando per il parco colpiva come l’organizzazione di un evento senza finanziamenti e con tanta partecipazione vissuta sia riuscito così bene, volontari da tutta Italia in fratino con la scritta STAFF al fianco ad ogni punto di raccolta differenziata guidavano le persone nel gesto del buttare, per quanto esso possa essere spregevole e negativo, qui all’Ippodromo di Cesena ha ritrovato una sua dignità. Tornando con lo sguardo sul palco ci si accorge di quanto sia pieno questo immenso spazio verde dalle immagini proiettate sul maxischermo, una folla unita e composta, a cui non è servito servizio d’ordine, e nessun richiamo da parte degli organizzatori.
woodstock_4In rassegna immagini di animali, dagli estinti a quelli in via di estinzione, con uno sguardo al futuro senza mai dimenticare il passato, al grido di “il pianeta e’ solo uno, salvaguardiamolo”. Da sottolineare il  commovente intervento dei familiari di Federico Aldrovandi, il ragazzo pestato ed ucciso dalla polizia al ritorno da una serata fuori con gli amici, su di lui è stato realizzato, e presentato al Woodstock, un film dal titolo E’ stato morto un ragazzo per la regia di Filippo Vendemmiati.

Incredibili poi i continui annunci sul palco da parte del presentatore che, contattato dal box oggetti smarriti, richiamava per nome e cognome persone che nel caos avevano perso il portafogli, fino a destare l’attenzione dello stesso Beppe Grillo che preso il microfono in mano ha fatto notare come tutta questa legalità sia assurda agli occhi di noi italiani, ma che è sempre possibile cambiare.
Lo show è andato avanti, con gli ottimi set de i Tre allegri Ragazzi Morti, Bud Spencer Blues Explosion, The Niro, Marta sui Tubi, Perturbazione e Stefano Bollani in un poliedrico mix woodstock_10di blues e rock.
Beppe Grillo sempre presente nel parterre come sul palco, una chiacchiera e una risata, ha instaurato quel feeling che solo con il dialogo avvicina creando un filo conduttore di esperienze ed emozioni.
Il finale, per così dire teatrale, non poteva che essere affidato ad una band che il palcoscenico lo porta nel nome: Il Teatro degli Orrori. Duri e rock in total black, hanno messo il punto (e a capo…) ad una manifestazione splendida che ha regalato un grande insegnamento a quanti l’hanno vissuta in prima persona (5.000 secondo alcuni, 150.000 secondo altri)  e ai 5 milioni di contatti web che hanno seguito la diretta dalla rete.

Laura Fioravanti

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