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Tori Amos: la Dea è tornata

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[MUSICA]

WM_DAN_0427ROMA- La dea del rock è tornata. È tornata a Roma nello stesso Auditorium Parco della Musica dove ci aveva lasciati nel 2009 anno del suo ultimo concerto e tour. Ha 48 anni ma ne dimostra la metà, i soliti capelli rossi che l’hanno sempre caratterizzata in questi lunghi anni di carriera e la stessa voce splendida.

Tori Amos ha toccato l’Italia per una due giorni di concerti, il 7 Ottobre a Milano e lo scorso 8 ottobre a Roma. Un appuntamento imperdibile nell’ambito del suo tour europeo  che promuove, anche se non ce ne sarebbe bisogno, il suo ultimo album in studio uscito lo scorso 22 Settembre: The Night of Hunters.
Questo concept album che parla della storia di una donna in una relazione morente, prende spunto da temi classici di compositori del ‘900, come Bach, Schubert e Chopin per raccontare questa storia moderna. Un album che si avvale di strumenti classici e archi per narrarla. E infatti sul palco della sala Santa Cecilia dell’Auditorium, la Amos si presenta solo con il suo piano e un quartetto d’ archi.

Elegantissima nel suo vestito morbido, la cantante statunitense ha attraversato il palco con i suoi tacchi altissimi, per andarsi a sedere tra i suoi due piani, quello elettrico e quello a coda. Con una grazia e una sensibilità quasi mistiche, una figura eterea con i suoi lunghi capelli rossi e la sua gracile corporatura. Una figura che si è trasformata in una presenza materica e appassionata quando ha incominciato a suonare il piano nel suo classico modo a gambe aperte, che non risulta mai volgare, e guardando il pubblico con grinta e umiltà. Ha incominciato con la bella “Shattering Sea” che è anche la traccia che apre il suo  concept album.  E ha continuato con la stessa intensità lungo le tracce del suo nuovo lavoro, alternando momenti da sola al pianoforte e momenti con il suo quartetto.
La Dea del rock, come viene chiamata dai più, ha abbandonato quelle sonorità che l’hanno contraddistinta, dando spazio più a delle melodie classiche, a tratti operistiche. Il suo modo di suonare a volte è cupo, a volte anche un po’ pesante, ma la sua voce è quantomeno unica e perfetta. Non sbaglia una nota, non sbaglia un acuto, è forte, dolce, sensuale. Nella sua gamma vocale riesce ad esprimere ogni sentimento. Non esageriamo dicendo che è sicuramente una delle voci più belle della musica odierna.
Nel concerto ha preso spazio anche un omaggio ad Elton John, con il pezzo “Tiny Dancer”, e un bellissimo momento solo del suo quartetto. Un quartetto d’archi fantastico composto da primo e secondo violino, viola e violoncello, che la cantante ha presentato con orgoglio e fierezza. Oltre naturalmente a qualche classico immancabile del suo repertorio, come “Cloude on my Tongue”, “Siren”, e la meravigliosa “Winter”.
Un concerto non del tutto esaltante, ma al quale è stato comunque un privilegio ed un onore assistere.

Valeria Loprieno
Foto di Daniele Rotondo

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