Skip to main content

Invito alla Danza, molto più di una rassegna

299855

Pagina 3 di 4


Mvula Sungani: mondo senza confini

CRDL-Sungani_popupInvito alla Danza chiude la rassegna 2011 all’insegna dell’integrazione con Italia, la mia Africa della Compagnia CRDL di Mvula Sungani.
Il coreografo affronta il tema dell’integrazione di culture diverse. L’intento di Sungani è trovare una connessione fra passato e presente, l’evidente collegamento fra la situazione italiana del dopoguerra in cui molti padri di famiglia emigrarono per trovare lavoro cercando di far sopravvivere le proprie famiglie, e la situazione attuale, ben chiarita dai media e attualmente in dibattito in Parlamento. Tutto diviene l’occasione per affrontare il tema dell’integrazione tra popoli diversi, che possono e devono trovare il modo di convivere e imparare l’uno dall’altro.
Le parole d’ordine per la Compagnia CRDL sono contaminazione e ricerca. L’unione di più strade, collegate a uno spirito sempre aperto può portare a percorsi inaspettati e a risultati insolitamente interessanti, unendo diversi elementi oltre a quello coreografico: parola, musica, illuminotecnica, video.
Varie le tecniche che caratterizzano lo stile Sungani: l’unione di danza contemporanea con la Dunham (dalla danzatrice, coreografa e antropologa statunitense Catherine Dunham) che unisce danza e folklore, la Contact Improvvisation in cui l’ascolto tra i ballerini è di fondamentale importanza per stabilire, attraverso il contatto fisico, quel grado di fiducia tra i partner necessario per una improvvisazione che risulta fluida, naturale, ma che sia soprattutto strumento per raccontare vite ed emozioni.

Italia, la mia Africa, con Emanuela Bianchini, è una celebrazione di questa premessa. Non solamente è garanzia diEmanuela_Bianchini meravigliosa ed estatica grazia, ma perfezione su palco, ritmo, musica, gesto che racconta una storia collegando passato e presente. Il passato e il presente di Sungani che diventa il nostro presente e il nostro futuro. Lo spettacolo si apre con una voce che inizia a narrare la storia di un africano che si trasferisce in Italia alla ricerca di fortuna, da qui le parole si fanno gesto e musica e il movimento rende ancora più vive le parole.
Nel primo atto la scena sembra sempre sul punto di dividersi in favore di una equilibrata frammentarietà drammaturgica in una “divertente” composizione di alternanza fra staticità e dinamismo: il blocco di un danzatore, mentre i compagni proseguono l’interpretazione, perché la danza contemporanea è innanzitutto interpretazione di passioni ed emozioni nascoste.
Le musiche dai suoni napoletani e siciliani si uniscono a ritmi africani e orientali con la coinvolgente voce del musicista e cantante Nando Citarella, tutto rende le coreografie ancora più magiche.
Nel secondo atto lo spettacolo moltiplica il suo equilibrio: serietà, ritmo ed eleganza con una coreografia di cinque ballerine che danzano con tale sincronia da risultare quasi come un corpo unico. Nel finale un suono di tamburello introduce una pizzica che rappresenta con sempre più forza lo spirito di ricerca, miscelato allo stile che caratterizza le produzioni di Sungani: una fusione di danza contemporanea, etnica e innovazione.

 Emanuele Truffa Giachet

danza, Emanuele T. Giachet, Emanuele Truffa Giachet, Invito alla danza, Marina Michetti, martelive, martemagazine, Miguel Angel Zotto, Mvula Sungani, Notizie, Omaggio a Igor Moiseev, Ornella Stagno, roma

Lascia un commento