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Grandissimo tesoro mio

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[TEATRO]

IMG_0712ROMA- Tenero ma graffiante, ironico e beffardo, dolce ma con un retrogusto amaro, timido ma così sfacciatamente vero, turbolento ma ricco di riflessioni.

È proprio questa miscela di effetti e sensazioni, questa contraddittorietà intrinseca che rende lo spettacolo Grandissimo tesoro mio, nato dalla linfa intellettiva di Massimiliano Graziuso, autore ed interprete della performance andata in scena dal 16 al 18 febbraio scorso al Teatro Oltre (via Luca della Robbia, 47) così originale.
Graziuso presenta questo spettacolo come un viaggio nel tempo, o meglio come un souvenir di questo percorso, volgendo uno sguardo al passato gradatamente. Riporta in vita infatti e palesa vividamente gli umori e le “coincidenze sentimentali del 900 italiano”, partendo da uno dei sentimenti più innocenti e veri: “l’amore inconsapevolmente incompreso degli otto anni” e il suo essere irripetibile.
E continuando a rastrellare nella terra del suo tempo rievoca le emozioni più forti, i dolci ricordi, le frasi, le bilance sbilanciate, le vicissitudini di un adolescente che traccia un percorso inconsapevolmente. Ma accenna anche stralci di storia che hanno fatto a loro modo l’Italia e che hanno trafugato l’innocenza del protagonista, colpendone la sensibilità e ampliando il suo spettro visivo sul mondo, giungendo infine alle passioni della maturità, quando nulla è più come prima.
Un concatenarsi di coincidenze quindi che hanno tracciato una strada, una vita. Il tragitto di un bambino, con i suoi timori e le sue fantasie che, tra i numeri matematici e i ricordi, scivola lentamente nella sfera della maturità.
Un percorso reso altrettanto avvincente e singolare dai musicisti (Paolo Buonomo al clarinetto e AndreaBiondi con il vibrafono e il synth) che hanno accompagnato musicalmente, con i loro strumenti, le sensazioni vissute, con eleganza. Un impasto naturale di vita, di pensieri e rievocazioni intramontabili.
Un omaggio al passato, alle parole non dette, alle varie vicende che puntellano l’anima tra tenerezze, turbolenze e irrefrenabili istinti,  che rendeno questo spettacolo ‘IL’ racconto di una vita.

Maria Logroio

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