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Femmine contro Maschi, regia di F. Brizzi

locandina

locandinaCINEMA- Tra le tante perle che Nanni Moretti ha lasciato nei suoi film, probabilmente in molti ricorderanno in Aprile il regista davanti alla tv per il famoso dibattito tra Berlusconi e D’Alema mentre esclama, deluso dall’andamento del confronto: “Non mi far vedere, che tortura, non mi far vedere…”.

 

Questa scena, nella quale il regista di Ecce Bombo si copre gli occhi con la mano pur di non vedere, ci torna perfettamente utile per esprimere lo stato d’animo che ha prevalso su la maggior parte della sala dopo soli trenta minuti di proiezione di Femmine contro Maschi, il sequel di Maschi contro Femmine, uscito ad ottobre. Tutti e due ad opera di Fausto Brizzi.
L’idea, anche originale, era quella di portare nei due film un cast numeroso, addirittura eccessivo se vediamo quanti attori affermati prendono parte nelle due pellicole, ma questo accade perché l’intuizione prevedeva di far recitare anche ai più affermati piccole parti che sarebbero diventate principali nel secondo film e viceversa. Idea molto simpatica, ma per quel che riguarda il film, l’originalità si ferma a questa intuizione: come successo anche per i due Notte prima degli Esami, la seconda parte è priva di spunti, ricalca principalmente temi già esplorati nel primo film, togliendogli però il gusto della novità. Le storie, dunque, sono le stesse del film uscito in ottobre, in quanto raccontano di nuovi protagonisti e non narrano del seguito di quelle già viste; il risultato è un film in fotocopia che non coinvolge molto, anzi, in sala il pubblico si sente molto presto in diritto di commentare il tutto ad alta voce.
Su, a nostro giudizio, la non riuscita della pellicola pesa anche un tema, quello del film ad episodi sulle storie d’amore di mezza età, oramai usurato per il nostro cinema, che lo stesso Brizzi aveva già esplorato in Ex, peraltro riproponendo in gran parte gli stessi protagonisti: Claudio Bisio, Nancy Brilli, Fabio De Luigi e Carla Signoris.

Alan Di Forte

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