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Cinema e Arte Contemporanea

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[CINEMA]

foto_artecinemaNAPOLI- Si è svolta al Teatro Augusteo di Napoli dal 14 al 17 ottobre, la XV edizione del Festival Internazionale di Film dedicati all’Arte Contemporanea. Sono stati presentati 25 documentari di cui 21 in prima Nazionale, di registi e produttori provenienti da tutto il mondo e le cui proiezioni, in lingua originale con traduzione simultanea sono state intervallate da incontri dibattito con i registi, gli artisti e i produttori.

Il Festival diviso in tre sezioni Arte e Dintorni, Architettura, Fotografia ha presentato al pubblico una selezione di documentari che affrontava differenti tematiche: la memoria indagata dall’artista Christian Boltanski nel film Les vies possibile de Christian Boltanski del regista tedesco Heinz Peter Schwerfel; una panoramica sulla situazione artistica contemporanea cinese in Chine empire de l’art di Emma Tassy e Sheng Zhimin, che spiega chi sono oggi gli artisti cinesi, qual è la loro identità, e come sono divenuti ormai protagonisti del mercato internazionale.
Marlene Dumas descrive i suoi dipinti, mentre l’artista Loris Cecchini narra la sua poetica: parte dalla scultura per passare progressivamente all’utilizzo di materiali in gomma e micro installazioni, che spiegano il nostro essere in uno spazio, la nostra interazione con esso e con l’ambiente e la reazione a questa interazione tra l’io e lo spazio circostante. Jan Fabre, scultore, disegnatore, performer, regista, coreografo di origini fiamminghe, esplora i limiti dell’arte e dello spettacolo nel documentario a lui dedicato con la partecipazione di Marina Abramovich. La lunga carriera artistica del colombiano Fernando Botero è raccontata dal regista Peter Schamoni, mentre Picasso e Braque go to the movies sono prodotti e raccontati da Martin Scorsese, in un particolare taglio che mostra come la rivoluzione tecnologica e il cinema abbiano avuto una grande influenza sulla nascita del cubismo.
Nel film Views on Vermeer 12 short stories, quattro fotografi, tre artisti, due curatori un architetto, un mercante d’arte e uno storico dell’arte esprimono e raccontano il loro incontro con Vermeer e come la sua opera straordinariamente moderna anticipatrice della moderna tecnica fotografica, sia riuscita ad influenzare il loro lavoro e la loro ricerca artistica. Hanno raccontato del loro incontro in particolare Tracy Chevalier, autrice del romanzo La ragazza dell’orecchino di perla, ispirato dall’omonimo dipinto del pittore, il fotogiornalista americano Steve McCurry autore della famosa istantanea di una giovane ragazza afgana, il fotografo olandese Erwin Olaf, ispirato dall’artista in particolare per la scelta dei soggetti dei suoi quadri che sono generalmente persone comuni. In programma anche Next a Primer on Urban Painting sul fenomeno della Street Art, nato tra le strade delle città americane e diffusosi in tutto  il mondo, e Laurina Paperina How to kill the artist, un film di animazione molto ironico che dissacra la visione sterotipata dell’artista, rappresentato nel momento in cui viene ucciso dalle sue stesse opere.

Nella sezione Architettura è stato presentato il film Learning from light: the Vision of I.M. Pei di Bo Landing e Sterling Van Wagenen sulla realizzazione del museo di arte islamica del Qatar inaugurato nel 2008, mentre per la sezione dedicata alla fotografia Elisabetta Sgarbi ha presentato Deserto Rosa: Luigi Ghirri una contaminazione sulle diverse forme d’arte, con musiche di Battiato e le voci narranti di Toni Servillo e Andrea Renzi.
L’iniziativa patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Senato della Repubblica, dal Ministero per i Beni e le attività Culturali, dal Ministero per lo Sviluppo Economico, dalla Regione Campania, dalla Provincia e dal Comune di Napoli, dalla Soprintendenza Speciale per il patrimonio Storico, Artistico, Etnologico e per il Polo Museale della città di Napoli, dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici di Napoli e Provincia, dalla Soprintendenza Archivistica della Campania, dal Consolato Generale degli Stati Uniti d’America, dall’Università degli Studi di Napoli Federico II, dall’Accademia Belle Arti di Napoli e dalla Fondazione Internazionale per gli Studi Superiori di Architettura, è stata curata da Laura Trisorio, ed è uno degli eventi di rilievo e più attesi del settore.

Maria Colucci

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