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Più normali o più marziani?

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Fine Estate 2010 tra Pizzica, Taranta e Blues

dieciunitasonantiMUSICA- Nell’inedita cornice del Parco Schuster di San Paolo, è stato allestito un palco ad hoc e complice l’acustica inaspettatamente ottima (compreso lo spettacolare riverbero mandato dai marmi vuoti della basilica), il quattro settembre è stata una serata di rock puro e forte.
Ad aprire la serata Dieci Unità Sonanti, quattro ragazzi in età da liceo almeno nell’aspetto, hanno sfoderato un repertorio inedito italiano dal gusto indolente e romantico, ma con i distorsori a palla e  testi che cercano di avere uno spessore sociale piuttosto che parlare di cuore e amore, dipingono infatti la società dal loro punto di vista, quello dei giovani pieni di grinta che se ne fregano della marca più costosa e di quanti soldi il “papi” ha nel portafoglio, per cantare invece le cose vere della vita, quelle più autentiche come loro che emozionati e felici hanno tenuto testa ad un palco bello grande condiviso con altri musicisti emergenti, ma in aria di successo.

Parliamo dei Bud Spencer Blues Explosion, coloro che frequentano l’ambiente della musica live bsberomana di certo li conoscono già, perchè questi due ragazzi in poco più di un anno hanno vinto tutti i concorsi possibili e ascoltandoli il motivo è davvero evidente. I BSBE sono due, e dico due, anche se a sentirli ad occhi chiusi non si direbbe, batteria e chitarra, poco conta quello che si canta, i testi sono minimali, a volte difficili da capire, ma in realtà è la musica a dire tutto. Batteria a doppia cassa, piatti utilizzati in modo studiato e mai inutile, un tocco potente anche se il ragazzo che produce tutto quel rumore sarà alto si è no 1.70 e peserà 50 kg al massimo, forse 51 con i capelli, stop & go da far sobbalzare anche il più restìo al genere e un feeling con il chitarrista che fa intendere che i due sono qualcosa più che amici, probabilmente fratelli nel nome della musica e soprattutto del blues. La chitarra canta, esplode, si spegne, fa rumore, fa silenzio, suona i bassi, suona gli alti, a volte si fa fatica a stargli dietro e le canzoni rievocano un rock blues d’altri tempi, quello che si faceva con una genialità ancora non intaccata dal business, dalla necessità di essere commerciali per vendere. A questi due ragazzi non importa niente di dare agli ascoltatori quello che vogliono sentire, loro danno la loro musica, quella che li anima, che li fa saltare sul palco, quella che gli scorre nelle vene e viene fuori dalle loro mani per far saltare il pubblico in estasi che subito dopo corre allo stand a comprare i cd. Ben fatto ragazzi!

nidipromo10A chiudere questa serata musicale ben riuscita ci pensano i Nidi D’Arac per stupirci con una rivisitazione davvero attuale delle tradizioni popolari pugliesi. Sulla falsariga della pizzica e della taranta, questo è un gruppo che si è evoluto per dare al pubblico qualcosa di più, uno spettacolo coinvolgente che arrivi anche a chi con la tradizione salentina non ha niente a che fare, e ci riescono alla grande. L’ intro è inquietante, dalle atmosfere quasi esoteriche, due  donzelle vestite in modo diametralmente opposto, bianco/nero, gonna/pantaloni ecc., catturano l’attenzione con il violino elettrico e la chitarra acustica, mentre a poco a poco si fanno avanti gli altri elementi per poi esplodere nel danzereccio dub-rock, dove l’acustico è mescolato all’elettronica del dj che manovra tutte le voci e i suoni per dar vita ad un ensemble tradizionale ed innovativo al tempo stesso. I Nidi D’Arac suonano insieme dal ’98 ed è forse per questo che sembra quasi che respirino a tempo, visto che nessuno è munito di cuffiette o click o altri artifici per non perdere il ritmo, ma tutti inesorabilmente non perdono nemmeno una battuta.  Alla bravura indiscussa dei musicisti si aggiunga una forte presenza di palco, sottolineata dalla corista-ballerina in bianco e dalla violinista scatenata in nero ed ecco la formula perfetta per un concerto di fine estate in piena regola che risponde esattamente al modo in cui ci si sente di ritorno dalle vacanze: carichi, pieni di buoni propositi, grintosi e pronti a tutto.

Mikaela Dema

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