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La commedia italiana va a teatro

teatralmente

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NAPOLI… e’ ‘na parola

napoli__na_parola_1È stato davvero un ‘viaggio tra le parole e gli stati d’animo di Napoli’ il secondo appuntamento della Rassegna di Teatro Italiano Contemporaneo “La Commedia all’Italiana va a Teatro”, come recita il sottotitolo dello spettacolo NAPOLI… e’ ‘na parola, scritto, diretto e interpretato dal bravissimo e camaleontico Marco Simeoli, con la collaborazione di Claudio Pallottini, presentato a Roma dal 20 al 22 luglio al Teatro Lo Spazio.it.

Un viaggio in cui lo spettatore viene trasportato con la fantasia in quell’incredibile e fantastico universo che è la ‘napoletanità’, uno stile di vita, una filosofia quasi, attraverso le sue mille contraddizioni e sfaccettature, illustrate anche con le parole che da un paio di secoli a questa parte l’hanno cantata, recitata o raccontata, con amore, ironia, indulgenza, commozione e a volte un po’ d’amarezza.

Partendo dalla leggenda sulle sue origini, con la sirena Partenope abbandonata a putrefarsi sulla spiaggia, dove si è lasciata morire per colpa di Ulisse, il cui fetore ancora oggi aleggia nella città, Marco Simeoli passa, con levità tutta partenopea, dalle atmosfere più divertenti e colorite degli aneddoti e delle scenette di ieri e di oggi, a quelle più toccanti di testi commoventi, come “Il figlio di Pulcinella” del grande Eduardo, a momenti di riflessione più seria, con brani tratti da un lavoro di Giuseppe Patroni Griffi sull’importanza della parola che è vita e dei pericoli insiti nel suo cattivo uso.

Un mirabile affresco nel quale realtà e finzione si intrecciano, tratteggiato dal genio e dalla creatività dell”uomo della strada’ e quello dei grandi scrittori, poeti e autori napoletani, o affini, del passato e del presente, come gli storici Eduardo De Filippo, Totò, Raffaele Viviani, Salvatore Di Giacomo, Ferdinando Russo, Giuseppe Gioacchino Belli, il duo Pisano-Cioffi, Giuseppe Patroni Griffi, o i più recenti Annibale Ruccello, Manlio Santanelli, Enzo Moscato, Ruggero Cappuccio e Mimmo Borrelli.
Il tutto intervallato da una perfetta colonna sonora, fatta delle meravigliose canzoni del repertorio tradizionale classico napoletano, da Marechiaro e Rosa de maggio a Tammuriata nera, eccezionalmente interpretate, per l’occasione, dal bravo tenore Giuseppe Auletta, accompagnato dal piano di Andrea Bianchi.

Decisamente un bello spettacolo, molto originale nonostante il tema non proprio nuovo, interpretato con grande maestria e con quella classe tipicamente partenopea che non scade mai nel volgare, nemmeno quando racconta di sesso, ‘piriti’ o idilli amorosi tra escrementi!
Da vedere…

Emanuela Meschini

Emanuela Meschini, Gabriella Radano, Le due sorelle, martelive, martemagazine, Napoli...è 'na parola, Rubriche, teatralmente

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