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L’arcipelago di storie di Celestini

teatralmente
[TEATRALMENTE]

teatralmenteMi chiamo Ascanio Celestini,
figlio di Gaetano Celestini e Comin Piera.
Mio padre rimette a posto i mobili, mobili vecchi o antichi, è nato al Quadraro e da ragazzino l’hanno portato a lavorare sotto padrone
…” (www.ascaniocelestini.it)


Dal 15 al 18 giugno Ascanio Celestini torna a calcare le scene dell’Auditorium Parco della Musica con Antologia, quattro spettacoli diretti e interpretati dal grande artista ed oratore.
Lo start è con Cecafumo: una carrellata di fiabe, filastrocche, un caleidoscopio di storie e rapidi giochi di parole. Per Celestini si tratta di uno “stratagemma per far ascoltare alcune fra le più belle fiabe della tradizione popolare“. Ad accompagnare questi racconti: valzer, polka, celestiniquadriglia, tango o tarantella scelti a seconda del tono della narrazione.
Il 16 è la volta di Radio clandestina, la storia tragica dell’eccidio nazista delle Fosse Ardeatine: testimonianze singole e parziali che diventano rivelatrici di una storia più vasta, quella di un intero Paese. Un excursus che va dalla fine dell’ottocento, con Roma capitale, attraverso le leggi razziali del ’38, alla seconda guerra, fino al bombardamento di San Lorenzo e all’8 settembre.
Ancora il 17 giugno è protagonista Scemo di guerra, uno spettacolo toccante e suggestivo che narra dei bombardamenti su Roma e dell’arrivo degli americani. Celestini ricorda questi eventi anche tramite i racconti di suo padre: “credo che questa sua storia per me sia diventata il modo per mantenere un duplice legame sentimentale: quello politico con la mia città e quello umano con mio padre“.
Si chiude il 18 giugno con Pecora nera, indagine sul disagio mentale; l’argomento delicato e scivoloso della follia è affrontato con la grazia e il tatto dell’artista e si arricchisce di elementi poetici e visionari. Soggettive sfuocate che l’autore riesce a riportare con la freschezza del racconto. Insomma, Antologia è la voce di un autore impegnato come Ascanio Celestini che merita sempre la nostra attenzione.

Ascanio Celestini, Gabriella Radano, martelive, martemagazine, teatro

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