Skip to main content

La nostra Terra

Alessia_Grassoi
[CINEMACITTA’]

Alessia_GrassoiNella Giornata Mondiale dell’Ambiente, anche il cinema è riuscito a fare la sua parte: il 5 Giugno è stato rappresentato, non solo su Rete Quattro, ma contemporaneamente in più di cento stati del mondo, un film dedicato proprio al pianeta terra.
Dal titolo Home-La nostra Terra, il film-documentario, è stato girato da un noto fotografo, giornalista e ambientalista Francese, ovvero Yann Arthus-Bertrand, che ha dato inizio a questa passione tramite un viaggio in Africa, nel quale ha scoperto ed esplorato la tecnica della Fotografia aerea, fondando l’Altitude, la prima agenzia specializzata nell’arte aerea.


Ma la pellicola non è soltanto una rappresentazione meravigliosa della nostra terra, dei colori come della natura che ci circonda, ma segna anche la collaborazione con un regista francese ben noto, Luc Besson.

Infatti, il documentario è stato co-prodotto da Elzèvir Films e EuropaCorp, compagnia dello stesso Luc Besson, regista di grandi pellicole come The professional (Leon) e La Femme Nikita (Nikita).
Sono sempre stato un amante del Pianeta, e più volte ho provato a mostrare alle persone i suoi aspetti più belli attraverso i miei film, Le Grand Bleu, Atlantis e Arthur and the Minimoys. È stato quindi naturale per me unirmi a Yann nella produzione di questo fantastico progetto.”, queste le parole di Luc Besson, che ha creduto al progetto iniziato nel 2007. E adesso, tutti noi, possiamo godere della visione di questa pellicola di certo affascinante: attraverso una voce fuori campo che fa da completo narratore, veniamo accompagnati da un’avvincente colonna sonora, unita alle innumerevoli immagini che dall’alto ci mostrano le meraviglie di un mondo prettamente sconosciuto. Sconosciuto perché, seppur ci siano così tante bellezze, la stato di salute della Terra non tende a migliorare, bensì è nota l’attuale gravità della situazione che noi umani dobbiamo contrastare, per la salvaguardia del pianeta e delle specie che lo abitano. Così la pellicola-documentario diventa la grande testimonianza del mondo e del nostro personale impegno per cambiare ciò che fa parte di noi da sempre. Così si salta dai vulcani, le cascate, i meravigliosi tramonti, foreste ed animali, per poi finire alle industrie, alle metropoli innaturali e a tutto il mercato del pesce, e non solo, che pone fine a molte specie, ponendo la firma finale sul capitolo “estinzione”.

Dettagli reali, spaventosi a tratti, che ci portano ad un dovuto esame di coscienza, su ciò che oggi è divenuta la nostra società e il nostro stesso elemento di progressione. Numeri sconcertanti e una certa inquietudine che viene gettata su immagini tanto ad effetto quanto orrorifiche. Immagini che mostrano più di cinquanta paesi del mondo, con il regista che ha desiderato infondere non solo la conoscenza, ma la consapevolezza del potere che noi esseri umani abbiamo tra le nostre mani per poter salvaguardare il nostro mondo.
La diffusione della pellicola, attraverso Internet e YouTube, le sale cinematografiche e le reti televisive, è stata su milioni di telespettatori. Il regista ha anche donato la sua opinione sul documentario: “la cosa importante non è che il 50% delle foreste sia scomparso, ma che il 50% ci sia ancora. Quello che è importante oggi è che siamo 6 bilioni di esseri intelligenti che possono agire. Attraverso la qualità delle immagini e dei suoi contenuti, questo film permetterà alle persone di capire che TUTTI abbiamo delle responsabilità e che tutti possiamo agire nel nostro piccolo”.
A Torino, la pellicola stessa, è stata proiettata al Cinema Massimo, grazie al Festival CinemAmbiente-International Environmental, il maggiore festival cinematografico a tematica ambientale in Italia che , dall’8 al 13 ottobre del 2009, partirà con la sua dodicesima edizione, organizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e supportato dal Ministero dell’Ambiente, il Ministero della Cultura, l’UNEP (United Nations Environmental Programme), la Regione Piemonte, la Provincia di Torino e la Città di Torino. Inoltre il Festival vanta l’appoggio di grandi ambientalisti internazionali, come Rubrica Cinemac, attrice americana, che è stata la madrina della manifestazione nell’XI edizione.
Una possibilità in più per imparare dagli errori passati e ricordare che tutto è possibile, come si dice a finale documentario “together”.

Lascia un commento